
Dai leaders della politica, dell’economia, della cultura, fino alla gente semplice, nel cuore e nella testa di tutti risuonino i «no» dei bambini a fame, guerra, violenza, disuguaglianze, devastazione del Creato. Con questo invito corale il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, ha accolto ieri sera i partecipanti al Summit internazionale sui diritti dei bambini intitolato Amiamoli e proteggiamoli, che ha preso il via oggi in Vaticano, alla presenza di Papa Francesco.
Premi Nobel, professori, scrittori, economisti, personalità religiose e politiche e vertici di organizzazioni internazionali, si sono ritrovati tutti nel Salone di Raffaello dei Musei Vaticani, per la serata inaugurale dell’incontro, promosso dal Pontificio comitato per la Giornata mondiale dei bambini, organismo istituito dal Papa lo scorso 20 novembre 2024 in concomitanza con l’annuncio del Summit.
Una giornata che Parolin ha definito di «riflessione» e «ascolto reciproco», dedicata al tema — scelto dal Pontefice — «Amiamoli e proteggiamoli». Due azioni, «amare e proteggere» i bambini, che rappresentano «un imperativo categorico che dovrebbe raccogliere unanime consenso con un conseguente corale e fattivo impegno» ha sottolineato il segretario di Stato». È la storia stessa ad insegnare che «i bambini e le bambine hanno rappresentato una delle componenti più deboli dell’umanità»; l’epoca odierna, così fortemente caratterizzata dai mezzi di comunicazione sociale, mostra invece una realtà che manca di amore e protezione verso i più piccoli, rendendoci «partecipi delle guerre che comportano migliaia e migliaia di vittime piccole e indifese, come delle tragedie che si consumano nei nostri mari con i migranti, tra cui non pochi bambini».
Il porporato ha richiamato quindi il Vangelo in cui Gesù chiede ai discepoli di «conservare lo sguardo puro dei bambini» e intima di «non scandalizzarli». La Chiesa prosegue questo impegno di difesa e tutela dei diritti dei minori «pur tra le mancanze e fragilità di alcuni suoi componenti», ha assicurato. In quest’opera, essa è sempre disposta ad «accogliere e far tesoro» di «suggerimenti» e «ispirazioni» che giungono dagli esperti in scienze sociali, psicologiche e pedagogiche, dagli organismi internazionali e dagli operatori sul campo, come pure dalla «esperienza» delle altre confessioni religiose.
A tal proposito, per il cardinale Parolin è «quanto mai preziosa» la presenza al summit di esponenti del mondo ebraico e di quello musulmano. L’esortazione del segretario di Stato, in vista della seconda Giornata mondiale dei Bambini indetta per settembre 2026 — dopo la prima a Roma del maggio 2024 —, è dunque quella di «ascoltare le voci dei bambini: i loro “no” alla fame, alle diseguaglianze, alla violenza, alle guerre e alla devastazione del Creato». Temi da affrontare prestando particolare attenzione al diritto dei bimbi all’accesso alle risorse, all’educazione, al cibo, all’assistenza sanitaria, alla famiglia e anche al tempo libero. Questo «è bello e significativo perché tutti i bimbi hanno il diritto di poter giocare in pace e libertà», ha rimarcato Parolin.
Il programma è vasto ma l’importante «è cominciare e avviare processi che possano dare risultati positivi e tangibili», ha concluso il cardinale, incoraggiando a intraprendere con fiducia questo cammino che ha un unico obiettivo: che «i bambini siano sempre più accolti, amati e protetti». (salvatore cernuzio)