Dop, Igp e il ritorno

03 febbraio 2025
di Gabriele Renzi
Poche cose caratterizzano l’Italia come la qualità dei suoi prodotti alimentari. Clima mite, biodiversità e un territorio crocevia di culture e tradizioni diverse hanno fatto del paese il luogo del buon cibo, con un patrimonio di sapori e materie prime unico al mondo. Patrimonio che oggi, se consideriamo l’intera filiera, produzione, trasformazione distribuzione, ristorazione, trasporti e logistica, vale il 15% del Pil nazionale. Se negli ultimi dieci anni la produzione è cresciuta del 10,5%, tre punti in più rispetto alla media Ue, tuttavia gli effetti del cambiamento climatico fanno suonare qualche campanello d’allarme. Secondo l’ultimo rapporto dell’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea) — che ha il compito di sostenere lo sviluppo e la competitività del ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati

Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati