· Città del Vaticano ·

Il racconto

Incontro che si rinnova

 Incontro che si rinnova  QUO-026
01 febbraio 2025

di Rosario Capomasi

Il ricordo di un giorno memorabile, la visita a Caserta il 26 luglio 2014, in una città già in festa per le celebrazioni della patrona sant’Anna. Un’accoglienza calorosa mai dimenticata dal Papa Francesco e rievocata stamane nella seconda udienza giubilare di questo Anno Santo della speranza. Un incontro, quello odierno, svoltosi prima in Aula Paolo vi e poi nella basilica Vaticana. Ricambiando la visita del Pontefice con lo stesso entusiasmo di allora, i fedeli casertani sono ritornati ad “abbracciarlo” in più di ottomila pellegrini. Molti, tra loro, si sono messi in viaggio questa notte. Ad accompagnarli, insieme con quelli giunti dalla vicina arcidiocesi di Capua, monsignor Pietro Lagnese, che dalla fine del 2023 guida le due Chiese campane riunite in persona episcopi.

«Il nostro pellegrinaggio — spiega il presule — è iniziato nella memoria dell’indimenticato vescovo di Caserta Giovanni D’Alise, che tanto contribuì all’incontro di oltre dieci anni fa. Grati a lui come siamo grati a Francesco per averci voluto di nuovo vicino a lui. In questo tempo giubilare contrassegnato in ogni aspetto, dalla parola “speranza” — prosegue Lagnese — le nostre due diocesi vogliono interpretare al meglio tale concetto. E quale migliore testimonianza di una partecipazione così sentita di migliaia di fedeli, parecchi dei quali stanno attraversando un periodo di dolore o di difficoltà?».

Ma oggi all’udienza giubilare c’è stato anche “un incontro nell’incontro”. Papa Bergoglio infatti, come dieci anni fa, quando lo ricevette in visita privata, ha voluto di nuovo salutare personalmente il pastore Giovanni Traettino, presidente della Chiesa Evangelica della Riconciliazione, «grande amico» che ebbe modo di conoscere a un convegno svoltosi a Buenos Aires. «Io e la mia Chiesa viviamo questo Anno Santo e l’incontro con il Papa come una grazia di Dio — sottolinea Traettino — e lo ringrazio profondamente per la sua visione pastorale che veramente comprende, come dice spesso, “tutti, tutti, tutti”. Lo considero un vero costruttore di ponti e ammiro il suo grande impegno per tenere sempre alto il livello del dialogo ecumenico con tutte le confessioni religiose».

Animati dallo stesso entusiasmo, nella basilica di San Pietro erano oltre mille i fedeli della diocesi di Sulmona-Valva, guidati dal vescovo Michele Fusco. «Il Vangelo del giorno — osserva il presule — racconta l’episodio del “passaggio all’altra riva” che Gesù invita a fare rivolgendosi ai discepoli. Anche noi, come loro, siamo chiamati a passare, non solo sotto la Porta Santa ma anche oltre i nostri dolori e preoccupazioni, per approdare alla “riva” della speranza. E questo senza timori di essere travolti dalla tempesta come gli apostoli ma consapevoli che Cristo nostra fortezza non ci lascia mai soli». Quella presenza nel cuore che monsignor Fusco ha sentito subito dopo essere stato nominato vescovo. «Ho avuto per un attimo paura di non riuscire nel compito assegnatomi e mi sono abbandonato a Gesù. Il conforto è stato grande, allo stesso modo di quello di un padre verso il proprio figlio». Un gesto spontaneo, come lo è stata la richiesta, ha rivelato il presule, di un bambino sulmonese: «Mi ha raccomandato di chiedere al Papa quando può venirci a trovare in Abruzzo!».

Don Gustavo Bergamelli, rettore del Seminario vescovile “Giovanni xxiii” di Bergamo è arrivato mercoledì nell’Urbe e con i suoi studenti, esortati dal Papa «a porre sempre Gesù al centro della vita», ha varcato le Porte Sante di alcune basiliche papali non dimenticando però l’aspetto storico della fede. «Dopo l’udienza visiteremo, tra le altre, anche le basiliche di San Sebastiano e San Lorenzo fuori le Mura per ricordare le radici del cristianesimo: esso da oltre duemila anni ci parla di quella luce di speranza che non deve mai essere spenta».

Nella basilica vaticana era presente anche la comunità neocatecumenale “San Pio x” che lo scorso anno ha celebrato il cinquantesimo di fondazione.

Dall’Aula Paolo vi, dopo aver salutato i presenti soffermandosi a parlare con alcuni di essi, Papa Francesco ha raggiunto la vicina basilica vaticana. «Vi ringrazio della vostra presenza e vi do la mia benedizione», ha detto ai presenti, invitandoli tutti a pregare «insieme il Padre Nostro». Infine ha impartito la benedizione.