· Città del Vaticano ·

Il racconto del sabato

Dulce de leche

 Dulce de leche  QUO-026
01 febbraio 2025
di Giuseppe Conte Dulce de leche. Possibile che il mio ricordo più vivo di un lontano viaggio in un Paese vasto, complesso, drammatico come l’Argentina sia legato innanzi tutto al sapore avvolgente, sorprendente di quella crema dal colore bruno e unico, diverso da quello del cioccolato o del miele? Eppure è proprio così. Ero partito per l’Argentina su invito di un Festival che si teneva a Rosario. Avevo già visitato il Venezuela, la Colombia, il Perù, ma per l’Argentina partivo con un entusiasmo ancora maggiore. Pensavo all’apporto dato dalle comunità di emigrati italiani alla formazione di quel grande Paese, e pensavo, era inevitabile, che argentino era il poeta da me più amato, Jorge Luis Borges. Appena sceso dall’aereo, anchilosato da così tante ore di volo in classe turistica, ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati