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Un viaggio dinamico delle fragilità umane

 Un viaggio dinamico delle fragilità umane  ODS-028
01 febbraio 2025

La performance artistica di Attilio

La prima volta che ho letto il testo di Attilio mi sono persa tra le sue parole, sono stata rapita. Il tempo ed il luogo dove ero si sono annullati e mi sono sentita catapultata non nei posti descritti, ma nelle sensazioni, nelle emozioni, nelle mille storie che non sono storie lontane, ma parlano di occhi che hai incrociato, di rumori che hai sentito. Ed è proprio questo senso di vicinanza che ho cercato fortemente di mantenere nello spettacolo, un viaggio attraverso tutte queste vite, ma soprattutto un viaggio per dare voce a coloro ai quali voce non viene sempre data. Entrare in punta di piedi nel mondo artistico di Attilio mi ha permesso di comprendere che la sua voce, la voce di quelle storie, è la nostra voce, ed è proprio questo che il teatro al giorno d’oggi deve riabituarsi ad essere: il “Teatro di tutti”.

Antonella Lo Bianco (Regista)

Caro Attilio,

sono entrata in ritardo nella Sala 50 del Teatro dell’Opera e, ad attendermi, ti ho visto. In silenzio, con un sorriso timido. Eri felice. Alla fine della prova ho pensato di aver dato una voce giusta ai tuoi pensieri. È stato bello. Grazie Attilio perché il passo tra noi in fondo è tanto più breve di quello che si possa pensare, adesso chiamo le cose come le hai chiamate tu. Dunque, si può perdere la casa, il lavoro, il sonno, il palco, persino la memoria, ma ciò che rimane sempre, seppur sepolta da più dita di polvere, è la nostra mappa del tesoro. La lotta sta nell’impedire che diventi illeggibile nonostante i crolli e i disastri, la fame e le ingiustizie.

Anna Terio (attrice)