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Ucraina

Barbara, la restauratrice italiana riservista che salva l'arte ucraina dalle bombe

 Barbara, la restauratrice italiana riservista che salva l'arte ucraina dalle bombe  DCM-002
01 febbraio 2025

Barbara Caranza è una restauratrice specializzata nella protezione dei Beni Culturali in aree di crisi (nonché Ufficiale riservista dell’Esercito Italiano) che nel 2013 ha fondato Chief, associazione di volontariato che si occupa della tutela del patrimonio artistico e identitario. È suo il primo e, forse, unico aiuto concreto offerto finora agli ucraini per proteggere le loro opere d’arte, minacciate dalla guerra.

«Appena è scoppiato il conflitto sono stata subito contattata da Ihor Poshyvailo, direttore del Maidan Museum di Kiev – ricorda Caranza - Gli ucraini sapevano cosa fare per tutelare le loro opere ma non avevano i mezzi per farlo». Il primo passo, perciò, è stato quello di raccogliere il materiale necessario, dagli imballaggi per spostare le opere d’arte in pericolo ai sacchi vuoti da riempire di sabbia per proteggere quello che non si potevano muovere, dagli estintori ai generatori, e farli arrivare in Ucraina. Poi, è stata la volta prima di un congresso on line per parlare del rapporto tra arte e guerra; poi di un corso di formazione on line per parlare con gli ucraini non solo della tutela delle opere ma anche di come mettere in sicurezza le persone e come gestire lo stress; e, ancora, di una serie di incontri on line con il supporto di due psicologi e psichiatri esperti in terapia del burn out: «Alcuni stavano dando segni di cedimento. C’erano, ad esempio, direttrici ucraine di musei di arte russa che venivano accusate di tradimento» ricorda Caranza.

Un grande, non secondario, problema. Non a caso la distruzione dei beni culturali e storici è da considerarsi un crimine di guerra, come afferma il Protocollo dell’Aia del 1954 proprio riguardo alla protezione dei beni culturali.

L’ultimo tassello dell’intervento di Chief (raccontato nel documentario L’arte della guerra) è stato quello di portare in Italia una restauratrice di Zaporizhzhia, una delle città più prese di mira dai bombardamenti russi: «Grazie al direttore del Museo Egizio di Torino Christian Greco, Olha Kulihina ha potuto allontanarsi dall’Ucraina per un anno e lavorare in Italia».

Ora il lavoro di Barbara Caranza è in una fase di pausa: «Sono in contatto con tutti, in attesa di capire cos’altro possiamo fare. Aiutare le persone in queste situazioni non è facile: devi sapere di cosa c’è bisogno e come farlo».

di Tiziana Lupi