· Città del Vaticano ·

La missione affidata dal Papa alla sua Rete mondiale di preghiera

Promuovere una spiritualità radicata nel Cuore di Gesù

 Promuovere una spiritualità radicata nel Cuore di Gesù  QUO-024
30 gennaio 2025

di Cristóbal Fones*

Per tutti noi della Rete Mondiale di Preghiera del Papa, l’udienza che periodicamente Francesco ci concede è l’occasione migliore per guardarci dentro: quale percorso abbiamo fatto, a che punto siamo del nostro cammino, quali sfide ci attendono ora. Così è stato anche giovedì 23 gennaio, ascoltando le sue parole profonde e piene di speranza.

Per prima cosa, il Santo Padre ci ha ricordato la nostra missione centrale: promuovere una spiritualità radicata nel Cuore di Gesù, che ci spinga a essere testimoni vivi del suo amore. Cercare di fare in modo, cioè, che il nostro cuore sia simile al suo, e che impari da lui la compassione per il mondo. Compassione significa provare gli stessi sentimenti, pre-occuparsi del mondo e dunque occuparsene: la spiritualità del Cuore di Gesù, insomma, è una sfida tutt’altro che devozionale, perché cambia le nostre vite nel profondo.

Proprio quest’anno, Francesco ha dedicato al tema un’enciclica, Dilexit nos, che per tutti noi è una risorsa preziosa. Questo documento ci invita a contemplare l’amore infinito di Cristo, che ci trasforma dall’interno e ci invia a essere canali della sua misericordia nel mondo: l’enciclica è dunque una guida per rinnovare la nostra vita spirituale e il nostro impegno verso gli altri, specialmente verso i più vulnerabili. È «il nutrimento sostanzioso che alimenta la spiritualità del vostro lavoro, del vostro apostolato», ci ha ricordato il Papa. Ma è un nutrimento per tutti noi cristiani: non a caso, nella sua intenzione di preghiera per il prossimo giugno, Francesco ci inviterà a pregare «perché ognuno di noi trovi consolazione nel rapporto personale con Gesù e impari dal suo Cuore la compassione per il mondo».

Noi della Rete Mondiale di Preghiera del Papa cerchiamo di vivere questa missione quotidianamente. E il Santo Padre — che non ringrazieremo mai abbastanza — ci sta dando una mano enorme. Ogni mese illustra le sue intenzioni di preghiera nel Video del Papa, il nostro progetto che raggiunge milioni di persone in tutto il mondo e in molte lingue diverse. Ogni giorno è presente con il suo profilo ufficiale su «Click To Pray», la nostra App in 7 lingue che negli anni ha creato una vera e propria comunità di preghiera. 

Nell’udienza di giovedì, poi, ha ricordato anche il nostro itinerario formativo, Il Cammino del Cuore, per ricordarci che il cuore che ama è sempre in cammino: lo è «il cammino di Gesù, del suo Cuore sacro, attraverso il mistero di incarnazione, passione, morte e risurrezione»; ma lo è anche «il cammino del nostro cuore, ferito dal peccato, che si lascia conquistare e trasformare dall’amore».

Sempre giovedì, il Papa ci ha affidato una missione speciale in occasione del Giubileo 2025: aiutare le persone e le comunità a vivere questo tempo di grazia come un cammino in cui la contemplazione e l’azione si uniscano inseparabilmente. Ci ha chiamati a promuovere una spiritualità che combini la preghiera con il servizio ai più bisognosi, con l’amore. E ci ha dato una bussola per orientarci: le sue intenzioni di preghiera mensili, che — proprio nell’Anno Santo — assumono un valore ancora maggiore.

Il Giubileo, come ci spiega Francesco nella sua bolla Spes non confundit, è infatti un tempo di grazia particolare in cui si offre l’indulgenza plenaria a coloro che vivono questo cammino di fede, di preghiera (le norme sulle indulgenze pubblicate dalla Penitenzieria apostolica citano appunto la «preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice») e di misericordia: pregare per le intenzioni del Santo Padre è dunque un modo per unirci alla missione universale della Chiesa e ricevere le grazie di questo tempo giubilare. Per facilitare questa esperienza spirituale durante il Giubileo, abbiamo inviato una lettera a tutte le Conferenze episcopali e ai templi giubilari di Roma, in collaborazione con il Dicastero per l’Evangelizzazione: in questa lettera, invitiamo le comunità locali a integrare le intenzioni di preghiera del Santo Padre nelle loro attività giubilari. 

Giovedì scorso, Francesco si è detto convinto che «la Rete Mondiale di Preghiera darà un contributo molto importante al Giubileo, aiutando le persone e le comunità a viverne lo spirito, come un cammino in cui si coniugano inseparabilmente preghiera e compassione, preghiera e vicinanza agli ultimi, preghiera e opere di misericordia». 

Gli siamo grati per la fiducia e ci impegniamo a farlo, con l’aiuto del Signore e con la guida di Maria.

*Gesuita, direttore internazionale della Rete Mondiale di Preghiera del Papa