
Un’esortazione ad aprire le porte della Chiesa «per accogliere poveri e vulnerabili» è contenuta nel messaggio inviato da Papa Francesco ai vescovi dell’India in occasione dell’apertura della 36a assemblea plenaria della Conferenza dei vescovi cattolici del Paese asiatico (Ccbi) — la più grande del continente — che rappresenta oltre 130 diocesi e più di duecento presuli.
I lavori si svolgono presso la Xim University nell’arcidiocesi di Cuttack-Bhubaneswar, nello stato indiano di Orissa. Nel testo, letto all’inizio dell’assise dall’arcivescovo vicepresidente George Antonysamy, il Pontefice assicura il proprio sostegno all’episcopato incoraggiandolo a guidare le Chiese locali nell’attuazione delle indicazioni emerse dal Sinodo sulla sinodalità. «Prego affinché le vostre decisioni possano aiutare le Chiese locali a discernere come meglio implementare i frutti del cammino sinodale e ispirare molti altri fedeli nella loro vocazione a essere discepoli missionari», scrive Francesco.
Riferendosi al Giubileo, il Papa si dice fiducioso che la Chiesa in India «continuerà a essere un segno di speranza per l’intera nazione, cercando sempre di spalancare le sue porte per accogliere i poveri e i più vulnerabili, affinché tutti possano avere la speranza di un futuro migliore».
Come informa la stessa Conferenza episcopale, ha introdotto i lavori della plenaria l’arcivescovo Leopoldo Girelli, nunzio apostolico in India e Nepal, il quale ha anche presieduto la solenne celebrazione eucaristica. L’arcivescovo verbita John Barwa, ordinario locale, ha quindi dato il benvenuto ai confratelli giunti per l’incontro in Orissa, terra dalle «vivaci culture tribali».
Nel suo discorso il cardinale Filipe Neri Ferrão, presidente del Ccbi e della Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche (Fcbc), ha messo in luce le crescenti e significative «sfide per la vita cristiana e la libertà religiosa in India». Il porporato ha richiamato in proposito l’emanazione di leggi anti-conversione in 18 Stati dell’India e il crescente numero di episodi di violenza segnalati contro i cristiani. E ha auspicato solidarietà, preghiera e azioni concertate per sostenere la dignità e la libertà della Chiesa: «Nonostante le avversità» essa «rimane vibrante e salda», ha concluso.