
29 gennaio 2025
di Guglielmo Gallone
«Non ti auguro niente / anzi ti auguro tutto / scusa la confusione / ma è bello così». Basta una strofa del brano «La parte migliore di me» del giovane cantante romano Ultimo per spalancare la domanda delle domande di ogni genitore: come si cresce un figlio? Augurandogli tutto, quindi instradandolo e proteggendolo da ogni pericolo, oppure non augurandogli niente, quindi sostenendolo ma facendolo sbagliare e imparare da solo?
Dilemmi ancor più complessi per i giovani. Se fino a pochi decenni fa a trent’anni già ci si sposava e si metteva al mondo almeno un figlio, oggi a trent’anni si convive senza sposarsi e di figli si parla sempre meno. Il declino demografico, tutt’altro che isolato al caso italiano, conferma. Ma esso non può essere spiegato solo ...
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