· Città del Vaticano ·

Il 3 febbraio il summit internazionale dedicato ai bambini

Amare e proteggere
i «germogli fragili» del futuro

 Amare e proteggere  i «germogli fragili» del futuro  QUO-022
28 gennaio 2025

di Edoardo Giribaldi

Illustrare i problemi e proporre soluzioni per quel «germoglio fragile» che sono i bambini, in troppi casi costretti a vivere lontani dalla spensieratezza e «senza la luce della speranza». Questo lo spirito che anima il Summit Internazionale dedicato ai più piccoli, dal titolo «Amiamoli e Proteggiamoli», presentato oggi, 28 gennaio, nella Sala stampa della Santa Sede.

L’iniziativa, in programma il prossimo 3 febbraio presso il Palazzo Apostolico Vaticano, era stata annunciata da Papa Francesco durante l’udienza generale del 20 novembre scorso, data in cui è stato anche istituito il Comitato organizzativo.

Realizzato in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio, rappresentata dal presidente Marco Impagliazzo, e con la cooperativa sociale Auxilium, il cui fondatore, Angelo Chiorazzo, è intervenuto alla presentazione, il summit annovera tra i partecipanti anche rappresentanti del Pontificio Comitato per la Giornata mondiale dei bambini: il presidente, padre Enzo Fortunato, e il vicepresidente, Aldo Cagnoli.

Padre Fortunato ha illustrato i due momenti principali dell’incontro — che si alternerà alla Giornata mondiale dei Bambini, istituita anch’essa da Papa Bergoglio e celebrata ogni due anni —: la visita serale alla Cappella Sistina presso i Musei Vaticani; e il giorno seguente, presso il Palazzo Apostolico, diversi panel che si terranno nella Sala Clementina e nella Sala del Concistoro. «Vorrei che immaginassimo di essere bambini in un campo profughi, o in una casa dove la fame è l’unica certezza», ha dichiarato il francescano conventuale, sottolineando come, in un mondo dove ogni giorno 14.000 bambini perdono la vita, troppi crescano «senza la luce della speranza».

I primi due panel saranno introdotti da Papa Francesco, che chiuderà anche il summit e riceverà un messaggio direttamente dalle mani di 10 piccoli provenienti da tutto il mondo. Nel tavolo di discussione sarà affrontato il tema dei «diritti dei bambini nel mondo moderno» e vi parteciperanno figure di rilievo come Rania al-Abdullah, regina consorte di Giordania, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani e il Grande imam di Al-Azhar, Muhammad Ahmad al-Tayyeb. Il secondo panel, incentrato sul «diritto del bambino all’accesso alle risorse», avrà tra i partecipanti l’ex presidente del Consiglio italiano e della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, il presidente della task force Onu sulla crisi del debito Paolo Gentiloni, e Arif Husain, capo economista del World Food Programme.

Durante il suo intervento, Marco Impagliazzo ha collocato il summit nel contesto del Giubileo, definendolo un «evento di speranza». Ha sottolineato come Papa Francesco desideri ascoltare i bambini e riflettere sulle risposte necessarie ai numerosi problemi che li affliggono. Il presidente della Comunità di Sant’Egidio ha evidenziato la necessità di rimettere al centro le «tensioni unitive nelle comunità internazionali. Troppi bambini muoiono a causa della guerra, della violenza, dello sfruttamento sessuale e lavorativo», ha dichiarato, aggiungendo che il Pontefice desidera restituire un sorriso ai piccoli segnati dalla sofferenza. Impagliazzo ha inoltre introdotto il panel dedicato al diritto all’educazione, al quale parteciperanno il rabbino David Rosen, special advisor dell’Abrahamic Family House, la senatrice a vita Liliana Segre e Megawati Sukarnoputri, ex presidente dell’Indonesia e membro dello Zayed Award for Human Fraternity.

Un’altra tavola rotonda riguarderà il diritto dei bambini alla famiglia, tema che sarà affrontato anche da Mariella Enoc, già presidente dell’Ospedale Bambino Gesù, insieme a Hans Michael Jebsen, presidente emerito e amministratore fiduciario dell’Asian Cultural Council Hong Kong. «La famiglia manca ai bambini, che oggi, purtroppo, emigrano prima dei padri», ha osservato Enoc, sottolineando un fenomeno in netto contrasto con il passato.

L’immagine dei 50.000 giovanissimi raccolti allo Stadio Olimpico di Roma in occasione dell’ultima Giornata mondiale dei bambini ha ispirato la riflessione di Angelo Chiorazzo. «Dio non è crudele, Dio coccola», ha detto, citando Papa Francesco. «Un grido viene dal cuore», ha aggiunto, per adempiere al «sacro dovere di proteggere questo germoglio fragile», riferendosi ai più piccoli, duramente colpiti da quello che ha definito «uno degli anni peggiori per loro».

Aldo Cagnoli ha da parte sua richiamato le linee guida indicate dal Pontefice per il summit: «internazionalizzare il percorso», con particolare attenzione alle donne e allo sfruttamento del lavoro minorile; quindi ha ricordato il recente rapporto Unicef, secondo cui 160 milioni di minori lavorano «in condizioni drammatiche». Ha inoltre posto l’accento sull’importanza del «discernimento», ovvero la capacità di compiere scelte giuste, un valore che, come sottolineato dal Papa in una conversazione tra i due, si basa sul «senso di speranza e di pace che rimane dentro di noi».

Durante l’evento è stato trasmesso un videomessaggio di Kailash Satyarthi, attivista indiano e Premio Nobel per la Pace nel 2014, noto per il suo impegno contro il lavoro minorile e a favore dell’educazione e della tutela dei più piccoli. Satyarthi ha ribadito l’importanza della «compassione», una qualità essenziale per ogni leader e capace di unire le diverse religioni. «Se siamo connessi, non abbiamo paura e ci sentiamo parte di una famiglia allargata», ha affermato.

Gli altri panel del summit riguarderanno il diritto dei bambini «al cibo, alla nutrizione e all’assistenza sanitaria», con la partecipazione di Magnus MacFarlane-Barrow, amministratore delegato di Mary’s Meals; il diritto al tempo libero, con l’intervento del presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach, e la protezione dei bambini dai conflitti armati e dalla devastazione ecologica. A quest’ultimo parteciperanno Al Gore, ex vicepresidente degli Stati Uniti, e padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia francescana di Terra Santa.