
Durante la messa per la Domenica della Parola, dopo la proclamazione del Vangelo di Luca (1, 1-4; 4, 14-21), si è svolta la liturgia dell’istituzione dei lettori. Il diacono ha fatto l’appello nominale dei quaranta candidati e ciascuno ha risposto: «Eccomi». Quindi, Papa Francesco ha pronunciato l’omelia e, subito dopo, ha rivolto ai lettori una esortazione, ricordando che «Gesù Cristo ha trasmesso alla sua Chiesa il compito di annunziare il Vangelo a ogni creatura». «Ora voi diventando lettori, cioè annunziatori della Parola di Dio — ha proseguito —, siete chiamati a collaborare a questo impegno primario nella Chiesa e perciò sarete investiti di un particolare ufficio, che vi mette a servizio della fede», radicata e fondata nel Vangelo. «Proclamerete la Parola nell’assemblea; educherete alla fede i fanciulli e gli adulti e li guiderete a ricevere degnamente i Sacramenti; porterete l’annunzio missionario del Vangelo di salvezza agli uomini che ancora non lo conoscono», ha aggiunto Francesco, ribadendo ai lettori la necessità di saper accogliere in sé stessi la Parola di Dio, perché «non si può dare quello che non c’è». «Sappiate accoglierla con piena docilità allo Spirito Santo — ha detto —; meditatela ogni giorno per acquistarne una conoscenza sempre più viva e penetrante». Come già nell’omelia, il vescovo di Roma ha poi esortato i lettori a portare «sempre un Vangelo tascabile per leggerlo nel bus, nei piccoli momenti della giornata. Questo è un alimento quotidiano». Soprattutto, ha concluso il Papa, «con la vostra vita, rendete testimonianza della Parola al nostro Signore Gesù Cristo».