· Città del Vaticano ·

Confermate le misure disciplinari nei confronti
del cardinale Cipriani Thorne

THE DOME OF ST. PETERS BASILICA, UNESCO WORLD HERITAGE SITE, VATICAN CITY, ROME, LAZIO, ITALY, ...
27 gennaio 2025

Esistono e sono ancora valide e vigenti le misure disciplinari nei confronti del cardinale Juan Luis Cipriani Thorne, arcivescovo emerito di Lima (Perú). A confermarlo ai giornalisti ieri, domenica 26 gennaio, è stato il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, a seguito di notizie provenienti dai media spagnoli circa accuse nei confronti del porporato dell’Opus Dei riferite ad abusi che avrebbe commesso a inizio anni ’80 e che erano state presentate in Vaticano nel 2018. Accuse che hanno portato a una serie di sanzioni, tra cui l’obbligo di lasciare il Paese natale.

Bruni ha confermato nella sua comunicazione che «dopo l’accettazione della sua rinuncia da arcivescovo di Lima» al cardinale «è stato imposto un precetto penale con alcune misure disciplinari relative alla sua attività pubblica, al luogo di residenza e all’uso delle insegne». Il provvedimento in questione è stato «firmato e accettato» da Cipriani Thorne. E «benché in occasioni specifiche siano stati accordati alcuni permessi per venire incontro a richieste dovute all’età e alla situazione familiare del cardinale, allo stato attuale, tale precetto risulta essere ancora in vigore» ha sottolineato il direttore della Sala stampa.

L’ottantunenne Cipriani, attualmente residente a Madrid, in un comunicato ha bollato le accuse come «completamente false. Non ho commesso alcun crimine, né ho abusato sessualmente di nessuno nel 1983, né prima né dopo», si legge nel testo in cui il cardinale conferma l’esistenza di un reclamo nei suoi confronti nel 2018 e il fatto che, nel 2019, senza che fosse aperto un processo, fu informato dal nunzio apostolico in Perú che l’allora Congregazione per la Dottrina della Fede aveva inflitto una serie di sanzioni.

Tra queste, la limitazione del ​​ministero sacerdotale, una residenza stabile fuori dal Paese, il silenzio. «Cosa che ho fatto finora», scrive il porporato. Che giudica «grave» il fatto che vengano pubblicate informazioni «che sembrano provenire da documentazione riservata» e ribadisce «il rifiuto e la ripugnanza totale verso l’abuso sessuale sui minori e sulle persone vulnerabili».

A conclusione della nota, l’arcivescovo emerito di Lima assicura preghiere per le vittime, afferma di non nutrire «rancore» nei confronti di chi lo accusa ma dichiara la sua «completa innocenza». (salvatore cernuzio)