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Dal mondo

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25 gennaio 2025

Putin pronto a incontrare Trump, ma Kyiv ribatte: «Nessun negoziato senza Ucraina ed Europa»


Il presidente della Federazione russa, Vladimir Putin, ha dichiarato di essere pronto a discutere con Donald Trump. Il leader del Cremlino ha descritto il suo rapporto con Trump come «professionale, pragmatico e affidabile» e ha aggiunto che i negoziati con l’Ucraina sono complicati dal fatto che Zelensky — di cui Mosca contesta la legittimità perché il suo mandato è terminato a maggio e non ci sono state nuove elezioni per via della legge marziale — ha firmato un decreto che gli impedisce di condurre colloqui con Putin. Zelensky ha subito replicato che non potranno esserci negoziati fra Putin e Trump sulla guerra in Ucraina senza la partecipazione dell’Europa e della stessa Ucraina.

Offensiva dell’esercito colombiano contro i guerriglieri dell’Eln


Il governo colombiano ha avviato ieri sera una vasta offensiva militare contro i guerriglieri dell’Esercito di liberazione nazionale Eln, impegnati da circa una settimana in aspri combattimenti con i dissidenti delle disciolte Forze armate rivoluzionari della Colombia (Farc) nel Catatumbo, regione al confine con il Venezuela. «L’ordine è di prendere il territorio», ha detto il ministro della Difesa della Colombia, Iván Velásquez, dalla città di confine di Cucuta, specificando che verranno schierati più di 9.000 soldati. L’area rurale del Catatumbo è attraversata da flussi di profughi che scappano dagli scontri in quello che l’Ufficio del difensore civico considera la peggiore fuga di civili dal 1997.

Iran: il padre di Mahsa Amini ritenuto colpevole di «propaganda contro lo Stato»


Il padre di Mahsa Amini, la giovane iraniana la cui morte ha provocato la nascita del movimento “Donna, vita, libertà”, è stato ritenuto «colpevole di propaganda contro lo Stato», nell’ambito di un’inchiesta iniziata dopo che l’uomo aveva espresso su Instagram solidarietà a Pakhshan Azizi, una prigioniera politica curda condannata a morte per ribellione armata. Mahsa Amini è morta in custodia della polizia morale che l’aveva fermata a Teheran, nel settembre 2022, per una presunta violazione dell’obbligo del velo. Dalla sua morte, la sua famiglia ha dovuto affrontare continue pressioni da parte delle autorità giudiziarie e di sicurezza iraniane, ed è stata sottoposta a ripetute minacce, divieti di viaggio, detenzioni e processi.

Elezioni presidenziali in Belarus Lukashenko si propone per il settimo mandato consecutivo


I bielorussi sono chiamati domenica 26 gennaio alle urne per le elezioni presidenziali. L’attuale capo dello Stato, Aleksandr Lukashenko, si propone per il settimo mandato consecutivo. Gli altri candidati sono Anna Kanopatskaya, ex deputata che nel 2020 partecipò alle presidenziali, ottenendo ufficialmente il terzo posto con l’1,68% dei voti; il primo segretario del Partito comunista bielorusso, Serghei Syrankov; il leader del Partito liberal-democratico, Oleg Gaidukevich, e capo del Partito repubblicano del lavoro e della giustizia, Aleksandr Khizhnyak.