
Oltre 250 milioni di bambini nel mondo vedono precluso il diritto fondamentale ad avere un’istruzione a causa di molteplici fattori: guerre, violenze, migrazioni, cambiamento climatico e povertà. In questo contesto difficile, l’Unesco ha scelto di dedicare l’odierna Giornata internazionale dell’educazione all’esigenza di preservare il “fattore umano” in un ambiente come quello scolastico sempre più segnato dalle nuove tecnologie e dall’intelligenza artificiale. Mutamenti che offrono opportunità — come attestato ad esempio dalle “scuole online” durante la pandemia del covid, ma anche nei contesti di guerra — e sfide in quanto le tecnologie non possono sostituire una componente fondamentale della formazione: il rapporto umano. L’inserto “Atlante” di oggi punta — oltre a fornire i dati sulla “catastrofe educativa” causata da guerre e povertà — anche a raccontare storie positive da parte di chi con coraggio lavora ogni giorno per dare ai bambini un futuro in contesti difficili.
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di Valerio Palombaro