
24 gennaio 2025
di Sergio Valzania
Forse qualcuno ricorda che verso la fine degli anni Settanta del secolo scorso nell’ambiente scolastico si diffuse una nuova convinzione: dato l’enorme aumento di offerta televisiva conseguente alla liberalizzazione del mercato dell’etere, era divenuto necessario insegnare ai bambini e ai ragazzi a leggere la comunicazione per immagini.
Nessuno rifletteva sulla circostanza per la quale i docenti di questo ambito conoscitivo sarebbero state persone nate prima dell’avvento della televisione, mentre i discenti avrebbero avuto negli occhi e nella mente centinaia, migliaia di ore da spettatori del piccolo schermo, attraverso le quali si erano formati un gusto, una capacità di lettura e anche una conoscenza immediata della composizione delle immagini.
Guardando un programma televisivo d’archivio, registrato in ...
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