· Città del Vaticano ·

A colloquio con il nuovo direttore internazionale Cristóbal Fones

Una bussola per la missione

 Una bussola per la missione  QUO-018
23 gennaio 2025

Profonda attenzione alle sfide dell’umanità e costante invito a vivere il Vangelo in modo concreto e impegnato


Successore del confratello francese Frédéric Fornos, il gesuita cileno Cristóbal Fones è dal 1° gennaio scorso il nuovo direttore internazionale della Rete Mondiale di Preghiera del Papa. In questa intervista ai media vaticani commenta le intenzioni scelte dal Pontefice per il 2026.

Come è stato il processo di discernimento di queste intenzioni?

Il processo è stato, innanzitutto, profondamente sinodale. Fedele al suo magistero, il Papa ha invitato la sua Rete Mondiale di Preghiera ad ascoltare attentamente le necessità del mondo e ad aiutarlo a individuare le grandi sfide che dobbiamo affrontare come umanità. Proiettarsi verso l’orizzonte del 2026 non è un compito semplice, poiché nei mesi a venire potrebbero verificarsi eventi che trasformeranno la nostra prospettiva. Tuttavia, quando apriamo il cuore e ci lasciamo guidare da Gesù, siamo capaci di guardare la realtà con maggiore profondità di quanto immaginiamo.

Ma come arrivano al Papa queste proposte e cosa ne fa?

Le proposte arrivano all’ufficio internazionale della Rete Mondiale di Preghiera del Papa da ogni angolo del mondo, attraverso le sedi nazionali. A queste si aggiungono i suggerimenti di Dicasteri, uffici e altri servizi della Santa Sede. Le proposte vengono raggruppate in diverse categorie tematiche, rispettandone l’essenza e senza modificarle. Successivamente, vengono tradotte in una lingua comune che consenta di coglierne le sfumature e di contemplarle da una prospettiva più ampia.

È sorprendente constatare come lo Spirito Santo sembri guidare tutto questo processo, indicando direzioni chiare e coerenti. Spesso, alcune intenzioni si ripetono con approcci diversi, ma con un obiettivo comune. In questa fase, si cerca di identificare quelle che mostrano una maggiore consistenza, mettendo da parte alcuni temi già affrontati di recente per dare spazio ad altre sfide altrettanto importanti. In questo modo, viene infine elaborata una proposta concreta con diverse alternative, che il Papa riceve per la sua preghiera e discernimento personale.

Dopo un tempo di riflessione personale, il Santo Padre seleziona le intenzioni che ritiene più urgenti e significative, potendo aggiungerne altre o richiedere degli aggiustamenti. Infine, le affida a tutta la Chiesa affinché ci uniamo nella preghiera.

Su quali aspetti ha voluto concentrarsi il Papa per il 2026?

Ci sono alcune novità tematiche per il prossimo anno, come la sua attenzione ai valori dello sport, alla giustizia alimentare o alla pastorale della salute mentale.

In coerenza con il suo magistero sociale, continua anche la sua preoccupazione per l’ecologia integrale, ponendo un accento particolare, in questa occasione, sulla cura dell’acqua e sul giusto utilizzo delle risorse.

Inoltre, ci invita ad approfondire la preghiera con la Parola di Dio, superando una meditazione autoreferenziale o meramente devozionale. È proprio nell’incontro con questa fonte viva che possiamo alimentare il nostro cammino e, allo stesso tempo, imparare a essere fonte di speranza per coloro che hanno bisogno del nostro sostegno, come i bambini con malattie incurabili, i sacerdoti in crisi, le famiglie che sperimentano l’assenza di una madre o di un padre, e le grandi città in cui viviamo, spesso segnate da relazioni anonime, solitarie e tristi, prive della gioia del Vangelo.

Ma, soprattutto, al centro del suo cuore rimane la necessità di pregare per la pace e contrastare la violenza che vediamo quotidianamente. Gli effetti delle guerre di questi anni non solo hanno causato migliaia di morti, ma anche la perdita della capacità di scegliere il dialogo e la diplomazia per risolvere i conflitti. In particolare, nel 2026 il Papa ci farà prendere coscienza dell’urgenza del disarmo globale e dell’impegno necessario per rispettare la vita umana in tutte le sue fasi.

Qual è il senso ultimo di queste intenzioni?

Le intenzioni di preghiera di Papa Francesco sono come una bussola che ci orienta verso le grandi sfide del nostro tempo. Ci invitano a pregare, ma anche ad agire, costruendo una Chiesa che sia segno di speranza, compassione e fraternità nel mondo. Ogni mese, il Papa ci chiama a guardare oltre noi stessi e a impegnarci con gli altri, specialmente con i più vulnerabili, per vivere autenticamente il Vangelo nel nostro tempo.

Quali novità sono emerse nella Rete Mondiale di Preghiera?

Negli ultimi mesi, sono stati approvati gli Statuti definitivi ed è stato costituito un nuovo team direttivo. Io ho assunto recentemente la Direzione Internazionale, dopo oltre dieci anni di leadership del padre Frédéric Fornos. È una grande sfida che dovremo portare avanti con amore, perseveranza e creatività.

I progetti internazionali ClickToPray e “Il Video del Papa” si sono consolidati, e abbiamo approfondito la nostra spiritualità, in occasione dell’Anno Giubilare, con molteplici formazioni in diversi formati e lingue de Il Cammino del Cuore.

Entriamo in una nuova fase di questa opera pontificia al servizio ecclesiale della Santa Sede, che speriamo possa continuare a contribuire al rafforzamento spirituale della Chiesa e all’impegno verso le sfide del mondo.