All’udienza generale il Papa racconta la telefonata quotidiana

Ripreso il ciclo di catechesi su «Gesù Cristo nostra speranza»
«Ieri ho chiamato, lo faccio tutti i giorni, la parrocchia di Gaza: erano contenti!». All’udienza generale di oggi, in Aula Paolo vi , il Papa ha espresso la propria vicinanza ai circa 600 sfollati ospitati dalla parrocchia nella Striscia e da lui raggiunti al telefono quotidianamente. La loro gioia, ha spiegato il Pontefice, è stata quella di poter consumare un pasto completo, dopo la tregua seguita a tante privazioni provocate dal conflitto. «Preghiamo per Gaza, per la pace e per tante altri parti del mondo», ha detto il vescovo di Roma, ribadendo che «la guerra è una sconfitta».
Oltre alla Palestina, Francesco ha rivolto il proprio pensiero a Israele, al Myanmar e alla martoriata Ucraina, nonché a Los Angeles, la città californiana colpita da una grave emergenza incendi.
In precedenza, riprendendo il ciclo di catechesi su «Gesù Cristo nostra speranza» — iniziato a dicembre e poi brevemente interrotto da riflessioni sulla tutela dei minori — il Papa si è soffermato sulla figura di Maria, definendola «capolavoro» di Dio, cesellata dalla sua grazia. Di qui, l’invito a guardare al suo esempio per imparare ad accogliere e custodire la Parola, affinché trasformi i cuori in «case ospitali dove accrescere la speranza».