· Città del Vaticano ·

All’Angelus il Pontefice ringrazia i mediatori per il cessate il fuoco a Gaza e rilancia l’auspicio che si possa raggiungere la giusta soluzione per i due Stati

Israeliani e palestinesi
rispettino
quanto è stato concordato

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20 gennaio 2025

La scarcerazione di un gruppo di  detenuti a Cuba
«gesto di grande speranza» 


«Quanto è stato concordato venga rispettato subito dalle parti e tutti gli ostaggi possano tornare finalmente a casa e riabbracciare i loro cari». Lo ha auspicato Papa Francesco ieri, domenica 19 gennaio, all’Angelus in piazza San Pietro, alla luce della tregua appena iniziata nella Striscia di Gaza. Esprimendo gratitudine ai mediatori, il Pontefice ha sottolineato che «sia gli israeliani che i palestinesi hanno bisogno di chiari segni di speranza» e ha esortato le autorità politiche affinché, «con l’aiuto della Comunità internazionale, possano raggiungere la giusta soluzione per i due Stati» e «tutti possano dire: sì al dialogo, sì alla riconciliazione, sì alla pace».

Francesco ha anche fatto riferimento alla liberazione — avvenuta nei giorni scorsi — di un gruppo di detenuti dalle carceri cubane: «un gesto di grande speranza che concretizza una delle intenzioni di questo anno giubilare», ha commentato.

E ricordando la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani in corso, ha invocato la pace per «la martoriata Ucraina, per la Palestina, Israele, il Myanmar e per tutte le popolazioni che soffrono per la guerra».

Poco prima, il Papa aveva introdotto la recita della preghiera mariana commentando come di consueto il Vangelo del giorno, incentrato nella circostanza sul noto episodio delle nozze di Cana.

L'Angelus