I saluti

«Preghiamo per la conversione del cuore dei fabbricanti delle armi perché con il loro prodotto aiutano a uccidere»: lo ha detto Papa Francesco al termine dell’udienza generale, salutando i gruppi di fedeli presenti. Il Pontefice ha rinnovato i propri auspici per la pace in tante nazioni in guerra, come la «martoriata Ucraina», la Palestina, Israele e il Myanmar. Per il Paese asiatico, colpito due giorni fa da una frana nello Stato di Kachin, il vescovo di Roma ha chiesto «il sostegno e la solidarietà della comunità internazionale». Un saluto speciale infine per il circo Rony Roller. L’udienza si è quindi conclusa con il canto del Padre nostro in latino e la benedizione apostolica.
Saluto cordialmente le persone di lingua francese, in particolare il gruppo di pellegrini di Rouen, il pellegrinaggio diocesano di Evreux e il presbiterio di Tours. Cristo ci insegni a riconoscere in ogni piccolo un tesoro da accogliere e proteggere. Possiamo trasformare il nostro mondo, purtroppo avido, in una società più umana e più fraterna. Dio vi benedica.
Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente quelli provenienti da Sud Corea e Stati Uniti. Con fervidi auguri che questo Giubileo della Speranza sia per voi e per le vostre famiglie un tempo di grazia e di rinnovamento spirituale, invoco su voi tutti la gioia e la pace del Signore Gesù.
Cari fratelli e sorelle [di lingua tedesca, ndr], ricordiamoci che mediante il battesimo siamo tutti diventati figli di Dio. Rivolgiamoci dunque con rinnovata fiducia al Padre celeste. Sperando in Lui, non saremo mai delusi.
Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. Pidamos a Jesús, por intercesión de los santos que dedicaron su vida al servicio de los más pequeños, que nos ayude a ser coherentes y valientes testigos del Evangelio. Que el Señor los bendiga y la Virgen los cuide. Muchas gracias.
Rivolgo il mio cordiale saluto alle persone di lingua cinese. Cari fratelli e sorelle, auguro a voi e alle vostre famiglie di vivere nella concordia e nella serenità. A tutti la mia benedizione!
Saluto i pellegrini di lingua portoghese presenti all’odierna udienza. Come Gesù a Nazareth, tutti i bambini hanno il diritto di crescere sereni e felici, lontani da ogni violenza e precarietà. Lavoriamo insieme affinché trovino, nelle nostre società, luoghi sicuri e adatti al loro sviluppo. La Madonna e San Giuseppe vi custodiscano!
Saluto i fedeli di lingua araba. Il cristiano è chiamato a prendersi cura dei più piccoli, a dar loro una vita serena e libera da ogni forma di sfruttamento. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga sempre da ogni male!
Un saluto ai polacchi. Vorrei ringraziare i piccoli Cantori Missionari che, in questi giorni cantando brani natalizi passano di casa in casa per raccogliere fondi per i bambini poveri dei Paesi di missione. Cantano bene e chiedono bene, complimenti! Grazie a questo impegno, molti vostri coetanei, anche nei Paesi in guerra, hanno la possibilità di avere un pasto, istruzione e assistenza medica. Vi benedico di cuore!
L’altro ieri una frana ha travolto diverse abitazioni nell’area mineraria nello stato di Kachin in Myanmar, provocando vittime, dispersi e ingenti danni. Sono vicino alla popolazione colpita da questa sciagura e prego per quanti hanno perso la vita e per i loro familiari. Non manchi a questi nostri fratelli e sorelle che sono nella prova il sostegno e la solidarietà della comunità internazionale.
Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i fedeli della diocesi di Acqui Terme, la Comunità Magnificat Dominum e la parrocchia di Lungavilla.
Accolgo con affetto gli alunni e i docenti della Scuola cattolica paritaria “Highlands Institute” di Roma. Fate chiasso voi!
E non dimentichiamo la martoriata Ucraina, il Myanmar, la Palestina, Israele, e tanti Paesi che sono in guerra. Preghiamo per la pace. La guerra sempre è una sconfitta! E per favore, preghiamo anche per la conversione del cuore dei fabbricanti di armi, perché con il loro prodotto aiutano a uccidere.
Vorrei ringraziare il circo che adesso tornerà per la foto finale. Il lavoro del circo è un lavoro umano, è un lavoro d’arte, un lavoro di tanto sforzo. Quando torneranno gli facciamo un bell’applauso!
Il mio pensiero va infine ai giovani, agli ammalati, agli anziani e agli sposi novelli. Incoraggio ciascuno a testimoniare con generosità la fede in Cristo, che illumina il cammino della vita.
A tutti la mia benedizione!