
«Integros fontes» (fonti pure) è il motto episcopale scelto dall’arcivescovo Simón Bolivar Sánchez Carrión, nuovo nunzio apostolico in Honduras, ordinato vescovo nella cattedrale di Loja (Ecuador), sua diocesi di origine, lo scorso 11 gennaio. Le parole prese dall’opera De rerum natura di Lucrezio, filosofo e poeta romano, che però trovano illuminazione nelle parole del profeta Isaia: «Voi attingerete con gioia l’acqua dalle fonti della salvezza» (Is 12, 3), ricordano che il vescovo deve invitare ad avvicinarsi alle fonti pure e incontaminate della sana dottrina della Chiesa, dopo che lui stesso, per primo, abbia bevuto da esse.
La solenne celebrazione eucaristica con il rito dell’ordinazione episcopale è stata presieduta dall’arcivescovo Luciano Russo, segretario per le Rappresentanze pontificie. Dopo la proclamazione del Vangelo di san Luca, sulla pesca miracolosa e sulla chiamata di san Pietro e dopo il canto del Veni Creator, il celebrante principale ha invitato a dare lettura della Bolla pontificia. A leggerla è stato l’arcivescovo Andrés Carrascosa Coso, nunzio apostolico in Ecuador.
In seguito, nella sua omelia, riferendosi alla Parola di Dio ascoltata durante la liturgia, monsignor Russo ha presentato, tra l’altro, l’esperienza di san Pietro come modello della vocazione al sacerdozio e all’episcopato. Notando lo sviluppo della fede del Santo, il quale inizialmente chiama Gesù “maestro”, invece dopo il miracolo, si rivolge a Lui con la parola “Signore”, il celebrante ha sottolineato la verità che Dio non guarda tanto le qualità della persona che sceglie, ma la sua fede. L’uomo non è artefice della propria chiamata ma la riceve e quando Dio chiama, la debolezza umana non deve intimorire. Lui opera anche nella povertà dell’uomo. Basta confidare nella sua grazia che trasforma e rinnova fino ad armare del coraggio necessario per annunciare e testimoniare il Vangelo.
Rivolgendosi al nuovo nunzio, monsignor Russo gli ha ricordato che l’episcopato che riceve lo abilita ad essere, innanzitutto, un servitore di Dio a favore degli uomini e delle donne dei nostri tempi, seguendo il modello di carità presentato da Cristo. Il segretario per le Rappresentanze Pontificie ha poi invitato monsignor Sánchez ad essere disponibile per gli altri, a mettere a loro servizio i talenti ricevuti da Dio, ad offrire loro il proprio tempo, a donare la vita senza riservarsi niente. Ha osservato che a volte è più facile offrire delle cose; mentre, è più difficile, ma più importante e fecondo, condividere con gli altri ciò che siamo.
Il primo rappresentante pontificio ecuadoriano ha scelto come suoi vescovi co-consacranti il cardinale francescano Luis Gerardo Cabrera Herrera, arcivescovo di Guayaquil e presidente della Conferenza episcopale ecuadoriana, e monsignor Walter Heras Segarra, anch’egli dei frati minori, vescovo di Loja. Al sacro rito hanno partecipato circa 20 vescovi, tra i quali monsignor José Vicente Nácher Tatay, arcivescovo di Tegucigalpa e presidente della Conferenza episcopale di Honduras.
Alla fine della celebrazione, monsignor Sánchez Carrión ha rivolto all’assemblea commoventi parole di ringraziamento. Innanzitutto, ha espresso la sua gratitudine a Dio per la vita e il dono della vocazione; un pensiero particolare è stato rivolto alla Vergine Maria, Regina di “El Cisne”, per ringraziarLa per l’intercessione materna con cui lo accompagna da quando è nato. Il nuovo nunzio ha ringraziato i genitori, i suoi sette fratelli e sorelle, nonché gli altri familiari, per l’amorosa compagnia nella sua vita e per la testimonianza della fede e la coerenza cristiana. Il prelato non ha mancato di ringraziare il Santo Padre, Papa Francesco, per averlo scelto come suo rappresentante in Honduras; e l’arcivescovo Luciano Russo, per la benevola accettazione dell’invito a recarsi fino in Ecuador per presiedere alla sua ordinazione episcopale. Monsignor Sánchez ha ricordato, inoltre, con gratitudine tutti i superiori della Segreteria di Stato, i nunzi con i quali ha collaborato nei vari Paesi, specialmente l’arcivescovo Santo Gangemi, nunzio apostolico in Serbia, nonché l’arcivescovo Andrés Carrascosa Coso, nunzio apostolico in Ecuador. Altre parole di ringraziamento sono state indirizzate alla diocesi di Loja, nella persona dell’attuale vescovo, monsignor Walter Heras Segarra, francescano, ricordando allo stesso tempo i vescovi precedenti che hanno seguito la sua vocazione sacerdotale. Alla fine, il ringraziamento è stato rivolto a tutti i vescovi che sono venuti a Loja per partecipare alla celebrazione, ai sacerdoti, religiosi e religiose, alle autorità civili, nonché a tutto il popolo di Dio.