· Città del Vaticano ·

Sabato pomeriggio il Papa ha fatto visita alla Fondazione Roma

L’importanza della gratuità

 L’importanza della gratuità  QUO-009
13 gennaio 2025

di Salvatore Cernuzio

Meno di mezz’ora nella sede della Fondazione Roma, all’interno dello storico Palazzo Sciarra Colonna, affacciato sulla centralissima via del Corso a pochi passi dal Museo dove, l’8 dicembre, si era recato per ammirare la mostra di Chagall sulla “Crocifissione bianca”. Nuova uscita a sorpresa, sabato pomeriggio, per Papa Francesco, recatosi nella sede di quella che nel 1500 nasceva come il Monte di Pietà di Roma, istituito con Bolla pontificia di Paolo iii . Oggi è un organismo attivo in cinque settori di intervento — sanità, ricerca scientifica, assistenza alle categorie sociali deboli, istruzione e formazione, arte e cultura — per promuovere, in sinergia con istituzioni pubbliche e soggetti privati, una welfare community ispirata ai principi di solidarietà e sussidiarietà.

Il grazie per l’impegno e la gratuità


Ad accogliere il Papa, giunto in auto, all’ingresso dell’antico edificio, il presidente della Fondazione Roma, Franco Parasassi. Insieme a lui i componenti del Comitato di indirizzo, del Consiglio di amministrazione, del Collegio dei sindaci e il direttore generale Renato Lattante. Presenti pure alcuni familiari. Saluti, scambi di battute, poi Francesco si è recato nella piccola Cappella fatta costruire all’interno del Palazzo per benedirla.

Nella Sala delle Assemblee il Pontefice si è intrattenuto con i vertici della Fondazione che ha ringraziato — informa una nota — per «l’impegno profuso nella sua attività istituzionale», sottolineando «l’importanza della gratuità in tutti gli ambiti e, in particolare, nella cultura».

Dal Papa anche il consueto richiamo a non perdere mai il senso dell’umorismo, l’invito, cioè, da sempre rivolto a chiunque: dai sacerdoti, ai politici, alla gente comune. Un umorismo che deve accompagnare la quotidianità di ogni uomo, ha detto sabato Francesco, ricordando anche la preghiera di san Tommaso Moro che, come ha confidato in passato, lui recita ogni giorno.

La visita del 2019 al “Villaggio Alzheimer”


Da parte sua, il presidente Parasassi ha ringraziato il Papa a nome della Fondazione per la visita dal carattere di assoluta eccezionalità, e ha ricordato altre due visite: quella recente già citata a Palazzo Cipolla, nell’area del Museo del Corso — Polo museale, per la “Crocifissione bianca” di Chagall, opera tanto amata e custodita in una riproduzione nello studio del Pontefice, e la visita dell’aprile 2019 al “Villaggio Alzheimer” nel quartiere romano della Bufalotta, il centro dedicato alla cura delle persone affette dal morbo, dove Jorge Mario Bergoglio si era recato in uno dei “Venerdì della Misericordia”.

Quel pomeriggio il Pontefice era arrivato a sorpresa nel “Villaggio” per incontrare gli anziani ospiti, colpiti dall’Alzheimer ma anche dal Parkinson, in quel momento a riposo nelle loro stanze o impegnati in attività ricreative, e aveva ribadito la propria vicinanza a persone che, anche a causa della malattia, rischiano la solitudine e l’emarginazione. Scene e parole ricordate nella visita di sabato pomeriggio alla Fondazione Roma: il “Villaggio Alzheimer” è infatti gestito dalla stessa, offrendo un modello di approccio assistenziale pionieristico per l’Italia.

Progetti umanitari in tutto il mondo


Sono tante le responsabilità di cui la Fondazione si trova oggi investita, ha spiegato Parasassi al Papa: «Tutti guardano a noi per far fronte a bisogni sempre più impellenti e diffusi». Dinanzi alle emergenze, l’ente risponde estendendo il raggio d’azione anche all’estero con iniziative di carattere umanitario e sanitario. A Francesco sono stati presentati infatti i progetti realizzati in Argentina, a Bahía Blanca, provincia di Buenos Aires, a favore delle popolazioni colpite dalla devastante tempesta dello scorso dicembre; in Togo, nell’arcidiocesi di Lomé, per dotare la comunità locale di apparecchiature ecografiche per le gestanti; ancora, nel distretto di Betlemme per il potenziamento dei servizi socio-sanitari, in Libano e in Ucraina a favore delle popolazioni martoriate dalla guerra. Tutte iniziative realizzate attraverso enti riconducibili alla Chiesa, che si aggiungono ai tradizionali interventi insieme con Caritas e diocesi di Roma (l’ultimo dei quali a favore delle parrocchie di periferia) e con il Circolo San Pietro.