· Città del Vaticano ·

Crisi climatica
e tutela del Creato

 Crisi climatica e tutela del Creato  QUO-009
13 gennaio 2025

di Carlo Bellavite Pellegrini *,
Rachele Camacci ** e Claudia Cannas **

«Laudato si’, mi Signore, per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa et produce diversi fructi con coloriti flori et herba» (Francesco d’Assisi, Il Cantico delle creature).

L’attuale crisi ecologica globale, così come definita da Papa Francesco nella Laudato si’ (2015), rappresenta una delle principali sfide del ventunesimo secolo. L’enciclica si pone come testimonianza di una completa adesione al messaggio evangelico che celebra con genuino stupore e profonda consapevolezza il senso del Creato come legame tra l’Uomo e la Terra. L’Uomo, chiamato a «custodire e coltivare la terra stessa» (Genesi, 2, 14), è pertanto riconosciuto come diretto responsabile del mantenimento di un equilibrio tanto delicato quanto cruciale.

La crisi climatica che stiamo vivendo appare “inedita” per la storia dell’umanità. Il magistero della Chiesa riconosce espressamente una responsabilità sociale da parte dell’impresa. Questo tema trova, infatti, ampio spazio nell’enciclica Caritas in veritate di Benedetto xvi , in cui la Chiesa contribuisce al dibattito sulla gestione dell’impresa affermando l’importanza di «evitare che il motivo per l’impiego delle risorse sia speculativo e ceda alla tentazione di ricercare solo profitto di breve termine, e non anche la sostenibilità dell’impresa nel lungo termine» (40).

Il messaggio francescano e la posizione assunta nel corso del tempo dalla Chiesa circa una lungimirante gestione dell’impresa e attenzione particolare ai temi ambientali, sollecitano un’azione urgente contro il cambiamento climatico. Nel volume Climate Change Adaptation, Governance and New Issues of Value (Bellavite Pellegrini e altri, 2022) sono state portate alla luce diverse evidenze empiriche a livello settoriale e geografico di come una maggiore sensibilità rispetto ai temi di sostenibilità possa determinare una serie di esternalità positive a favore dell’ambiente e delle persone e, al contempo, incidere sulla performance di breve e lungo periodo delle imprese.

La capacità dei manager dell’impresa di muoversi tempestivamente e “toccare” le giuste leve di valore rappresenta un vantaggio competitivo fondamentale per la creazione di un maggiore valore per la stessa impresa.

In conclusione, il concetto di sviluppo sostenibile fondato su uno sviluppo intergenerazionale e intragenerazionale si mostra quanto più vicino al messaggio evangelico di “prendersi cura del Creato” rispetto a quanto si può immaginare. Tale messaggio, peraltro, si trova già nelle opere di san Francesco d’Assisi nella parte finale del Medioevo, ma nei lunghi secoli successivi era stato progressivamente accantonato e forse anche dimenticato.

*Docente di finanza aziendale all’Università Cattolica del Sacro Cuore
**Dottorande in management e innovazione all’Università Cattolica del Sacro Cuore