· Città del Vaticano ·

Presieduta a San Giovanni in Laterano dal cardinale Semeraro la beatificazione di don Giovanni Merlini

Contemplazione e azione sulle orme
di san Gaspare del Bufalo

 Contemplazione e azione  sulle orme  di san Gaspare del Bufalo  QUO-009
13 gennaio 2025

di Antonella Palermo

Un uomo di preghiera, che ha saputo unire nella sua vita e nel suo apostolato la dimensione attiva e quella contemplativa, che ha saputo governare con la virtù della prudenza, che ha saputo relazionarsi con amicizia verso tutti. Questo il ritratto del sacerdote Giovanni Merlini (Spoleto 1795 – Roma 1873), terzo moderatore generale della congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue, beatificato il 12 gennaio. È stato il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, a presiedere il rito nella basilica papale di San Giovanni in Laterano. E Papa Francesco, poco dopo, all’Angelus in piazza San Pietro ha detto di lui: «Dedito alle missioni al popolo, fu consigliere prudente di tante anime e messaggero di pace». Da qui la duplice richiesta di invocare «anche la sua intercessione mentre preghiamo per la pace in Ucraina, in Medio Oriente e nel mondo intero» e di «un applauso al nuovo beato».

Il cardinale Semeraro, nell’omelia, ha rievocato le testimonianze raccolte nel processo per la beatificazione e canonizzazione di Merlini, che hanno unanimemente riconosciuto il dono della preghiera da lui accolto pienamente, tanto che può essere considerato senza dubbio «un uomo di preghiera».

Una preghiera che nel sacerdote diveniva abitualmente contemplazione. «Un testimone — ha riferito il porporato — ha dichiarato: “Gridai, domandando permesso di entrare e neppure mi rispose. Entrai nella stanza, mi appressai a lui che diceva l’Uffizio e lo trovai come estatico, senza che si avvedesse di nulla, e perciò fui costretto ad uscire dalla stanza con ammirazione senza potergli parlare. Faccio notare che il suo volto era come ridente, e bello in modo non ordinario” (Summ. § 129, p. 45)».

Merlini, tuttavia, non trascurò l’ardore missionario: soprattutto nella predicazione, cosa per la quale era molto stimato da san Gaspare del Bufalo, fondatore della congregazione. Inoltre, egli mise in pratica «ottime capacità di governo», arricchito dalla virtù della prudenza, ha sottolineato ancora Semeraro. Virtù cardinale, questa, particolarmente importante per chi ricopre un ruolo di guida. Citando san Tommaso d’Aquino, il porporato ha spiegato che «è prudente chi sa decidere il da farsi concretamente e sa farlo con sapienza. Del beato Giovanni Merlini i testimoni del processo per la beatificazione dicono che esercitava la virtù della prudenza in modo veramente straordinario: studiava le situazioni, consultava e interveniva in forme adatte e questo, specialmente in decisioni difficili per le persone, con carità».

Il porporato ha quindi colto l’occasione per rammentare la necessità di mantenere unite le dimensioni contemplative e attive della vita spirituale. E lo ha fatto anche perché è il Papa stesso che in più circostanze lo rimarca («Se vogliamo assaporare la vita con gioia, dobbiamo associare questi due atteggiamenti», Angelus del 21 luglio 2019). Non sono vite alternative ma complementari, «anzi consequenziali», ha detto Semeraro. L’ulteriore caratteristica di Merlini, messa in luce nell’omelia, è stata la capacità del religioso di saper tessere relazioni di amicizia autentica con tutti. Una qualità di cui Semeraro ha invocato infine il dono per ciascuno, soprattutto nell’Anno Santo giubilare: un tempo opportuno per vivere appunto in amicizia e speranza, attraverso l’abbondanza di gesti semplici. E qui ha citato ancora Papa Francesco nella sua Bolla di indizione del Giubileo 2025 Spes non confundit: un sorriso, uno sguardo fraterno, un ascolto sincero, un servizio gratuito.

Insieme con Semeraro hanno concelebrato i cardinali Baldassare Reina, vicario generale di Sua Santità per la diocesi di Roma, che ha letto la petizione, e il predecessore di quest’ultimo, Angelo De Donatis, oggi penitenziere maggiore, vescovi ausiliari di Roma (guidati dal vicegerente Renato Tarantelli Baccari) e, tra gli altri, il moderatore generale dei Missionari del Preziosissimo Sangue, Emanuele Lupi. Tra i presenti la postulatrice, suor Nicla Spezzati, che ha ricordato la biografia del beato, religiosa delle Adoratrici del Sangue di Cristo, congregazione fondata da santa Maria De Mattias, legata a san Gaspare del Bufalo e al beato Merlini.