· Città del Vaticano ·

Aumentano i bambini Rohingya in fuga via mare per la guerra civile in Myanmar

L’esodo dei più fragili

Children are seen on a boat holding Rohingya refugees as it anchors off the coast of Labuhan Haji in ...
11 gennaio 2025

I bombardamenti che nelle scorse ore hanno colpito lo stato occidentale birmano di Rakhine, uccidendo secondo l’Onu almeno 40 persone e distruggendo 500 case, attestano ancora una volta la gravità della guerra civile che dilania il Myanmar. Ancor più evidenziano che ad essere particolarmente colpiti da questa sanguinosa guerra — che ha registrato lo scorso anno un’escalation, mentre si avvicina il quarto anniversario del colpo di Stato che riportò al potere i militari nel febbraio del 2021 — sono i più fragili. La minoranza musulmana dei Rohingya, presente proprio nello stato di Rakhine dilaniato dal conflitto, che già nel 2017 in larga parte era stata costretta all’esodo dalle violenze.

Un esodo che sembra essere senza fine e che nel 2024 ha interessato in particolare i bambini. L’ong Save the Children denuncia che quasi la metà (il 44 per cento) dei rifugiati Rohingya che hanno lasciato il Bangladesh e il Myanmar via mare nel 2024 sono minori. L’anno scorso, più di 7.800 rifugiati Rohingya sono fuggiti via mare, con un aumento dell’80% rispetto al 2023. I dati dell’Onu indicano che quest’anno c’è stato un aumento quasi del 10 per cento nel numero dei bambini in fuga.

Nel 2024 sono stati segnalati 656 passeggeri morti o dispersi rispetto ai 416 del 2023, il numero più alto dal 2014 e in costante aumento. Dall’inizio dell’anno circa 460 persone hanno intrapreso la via del mare, nonostante le fragili imbarcazioni da pesca trascorrano spesso settimane in acqua, con cibo e scorte che a volte si esauriscono prima di raggiungere la terraferma. Lo scorso 5 gennaio 254 Rohingya sono sbarcati ad Aceh, in Indonesia, e 10 persone risultano disperse o morte. L’organizzazione partner di Save the Children, la Fondazione Geutanyoe, ha dichiarato che tra i nuovi arrivati ci sono 118 bambini. Due giorni prima, 196 rifugiati sono arrivati in barca a Langkawi, in Malaysia, e la polizia ha trattenuto i nuovi arrivati sull'isola. Si ritiene che altre due imbarcazioni siano ancora in mare.

Tutto questo mentre oltre un milione di rifugiati Rohingya vive nel più grande insediamento di rifugiati del mondo a Cox’s Bazar, in Bangladesh. Da quando sono fuggiti dalle violenze in Myanmar più di sette anni fa, sono apolidi e confinati in campi, spesso sovraffollati e in condizioni di degrado. Un’emergenza nell’emergenza di questo conflitto “dimenticato”, di cui solo Papa Francesco sembra ricordarsi con la dovuta costanza. (valerio palombaro)