· Città del Vaticano ·

Una mostra per scoprire l’alba del cristianesimo

Dalla Giordania al Vaticano

 Dalla Giordania al Vaticano  QUO-008
11 gennaio 2025

Si intitola Giordania: l’alba del cristianesimo la mostra che sarà allestita in Vaticano dal 31 gennaio al 28 febbraio e aiuterà a scoprire le radici del cristianesimo in Giordania. Organizzata dal Ministero del turismo e delle antichità della Giordania, l’esposizione è stata presentata nei giorni scorsi ad Amman. Si tratta di una mostra immersiva che coincide con i trent’anni delle relazioni diplomatiche tra Giordania e Santa Sede e con il 60° anniversario della visita di Paolo vi nel paese mediorientale nel 1964. Il pubblico potrà ammirare una collezione unica di oltre ottanta reperti che risalgono al i secolo dopo Cristo e che attraversano l’epoca bizantina, islamica e hashemita. Molti di questi sono riconosciuti dall’Unesco. Saranno presenti anche elementi audiovisivi che accompagneranno i visitatori in un viaggio avvincente attraverso duemila anni di storia, testimoniando la nascita, lo sviluppo e la duratura eredità del cristianesimo in Giordania. L’esposizione li trasporterà nel passato della nazione mediorientale, considerata da molti “culla del cristianesimo” (oggi i cristiani rappresentano circa il 4 per cento della popolazione).

Saranno evidenziati cinque siti, a cominciare da Maghtas, il luogo del Battesimo di Gesù, ma i pellegrini potranno conoscere anche il Monte Nebo, luogo del riposo finale di Mosè, la chiesa di Nostra Signora della Montagna, che commemora la Beata Vergine Maria, Tel Mar Elias, dove nacque il profeta Elia, e Machaerus, terra che racconta la storia del martirio di san Giovanni Battista. Non solo una mostra ma anche una celebrazione della pace, dell’unità e della duratura eredità del cristianesimo in Giordania, hanno sottolineato i relatori durante la presentazione, spiegando che l’iniziativa invita i credenti e tutti i popoli a riscoprire le radici della fede e del patrimonio culturale della nazione. Erano presenti fra gli altri il ministro del Turismo e delle Antichità della Giordania, Lina Annab, il direttore generale del Jordan Tourism Board, Abed Al Razzaq Arabiyat, e il nunzio apostolico in Giordania, arcivescovo Giovanni Pietro Dal Toso, il quale ha ricordato la visita di Papa Francesco in Giordania nel maggio 2014 e citato la lettera speciale del Pontefice ai cattolici del Medio Oriente dell’ottobre scorso. Spiegando che la Giordania è «un luogo di coesistenza» tra diverse fedi, monsignor Dal Toso ha affermato che «in un periodo di crescente globalizzazione, la comprensione reciproca e l’armonia sono particolarmente necessarie. Dobbiamo ricordare l’importanza di avere cristiani in Medio Oriente: essi rappresentano la continuità della fede nella regione fin dall’inizio». A margine della presentazione, il nunzio apostolico ha ribadito ai media vaticani «il valore specifico» di questa mostra che è quello di «mettere in evidenza la lunga tradizione cristiana nel paese», già esaltata dalle testimonianze bibliche, e poi «la continuità della presenza cristiana». E il titolo, L’alba del cristianesimo, è giusto perché «l’inizio è stato qui, anche questa è una parte della Terra Santa».

di Deborah Castellano Lubov