Venezuela: i giornalisti denunciano
Caracas, 9. Diverse organizzazioni di stampa e giornalisti del Venezuela hanno denunciato la scomparsa del loro collega Carlos Correa, un attivista per il diritto all’informazione libera.
Correa, direttore dell’ong Espacio Público, dedicata alla promozione e alla difesa della libertà di espressione, è stato arrestato due giorni fa. Ignoti i motivi del fermo, il luogo dove si trovi e le condizioni di salute di Correa, il cui caso, denunciano i giornalisti venezuelani indipendenti, «configura il reato di sparizione forzata di persone, che è aumentato e si è consolidato come un modello di attacco contro giornalisti e i difensori dei diritti umani».
Solo nel 2024 è stata documentata la detenzione di 14 reporter, 11 dei quali incarcerati dopo le presidenziali del 28 luglio scorso. Di questi ne sono stati liberati sinora solo sei. Nel pubblicare ieri il rapporto Venezuela. Gravi violazioni dei diritti umani nel contesto elettorale, la Commissione interamericana dei diritti umani ha dichiarato che attacchi come quello subito da Correa corrispondono a «pratiche di terrorismo di Stato».
In una nota, il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres si è detto «profondamente preoccupato» per le notizie di «ulteriori detenzioni arbitrarie e persecuzioni» contro membri dell’opposizione, loro familiari, inclusi i giornalisti, difensori dei diritti umani e esponenti delle organizzazioni della società civile.
In tutto il Paese cresce intanto la tensione in vista, domani, del giuramento di Nicolás Maduro per il terzo mandato presidenziale davanti all’Assemblea nazionale di Caracas. Una investitura aspramente contestata da diverse cancellerie internazionali e dall’opposizione venezuelana, che rivendica la vittoria nelle elezioni presidenziali di luglio. A riguardo, la leader dell’opposizione, María Corina Machado, ha indetto una grande manifestazione di protesta nella capitale. In contemporanea, è prevista anche una marcia di sostegno a Maduro.