La vita nonostante tutto, una vita arrivata a bordo di un gommone, divenuto mangiatoia tra flutti che troppo spesso le vite le ingoiano. È il miracolo della solidarietà che permette alla vita di vincere sulle avversità e di esprimersi anche in mezzo al mare, nelle acque atlantiche, fra l’Africa occidentale e l’arcipelago delle Canarie, tra le braccia di una madre la cui disperazione è divenuta speranza per la nascita del suo bimbo.
Il giorno dell’Epifania ha visto la commozione del salvataggio, condotto da una motovedetta spagnola a circa 97 miglia dalla costa di Lanzarote, poco più di 155 chilometri. Una fotografia racchiude tutta la portata del messaggio: il piccolo appena venuto alla luce, protetto dalla mamma, accolto dalle mani di chi è segnato da fuga e da dolore, le mani degli altri migranti di origine subsahariana a bordo dell’imbarcazione, che lo hanno aiutato a venire al mondo. Mani protese verso la vita che arriva e sguardi attoniti di chi ha subito orrori e ancora non ha consapevolezza della propria salvezza. I protagonisti dello scatto, uomini e donne, sono i pastori della natività e sono l’avamposto di una umanità che, e il Papa non smette di ripeterlo, non è fatta da numeri, ma di persone in cerca di pace.
Quel corpicino nudo di bimbo ha trovato riparo ora, con la sua mamma, in un ospedale di Lanzarote, nelle Canarie, porta d’accesso all’Europa continentale, alle quali conduce la rotta atlantica, sempre più percorsa dai migranti dell’Africa subsahariana, che partono dal Marocco, dal Sahara occidentale, dalla Mauritania, dal Senegal e dal Gambia. Secondo le stime dell’associazione per i diritti dei migranti spagnola Caminando Fronteras, nel 2024 nel tentativo di raggiungere la Spagna via mare sono morte 10.547 persone, la stragrande maggioranza vittime proprio della rotta atlantica, ritenuta la più pericolosa al mondo. Ed il pensiero corre ad un’altra fotografia, di un piccolo corpo senza più vita adagiato su di una spiaggia della Turchia. Era il 2015 e Aylan Kurdi aveva solo tre anni, in fuga dalla Siria in guerra. (francesca sabatinelli)