· Città del Vaticano ·

Nella prima udienza generale del 2025 Papa Francesco dedica la catechesi alla piaga del lavoro minorile

Non derubare i bambini dell’infanzia e dei sogni

TOPSHOT - A labourer works in a coal yard at Singrauli in India's Madhya Pradesh state on November ...
08 gennaio 2025

Il rinnovato appello a non dimenticare tutti i Paesi in guerra e a pregare per la pace 


È inaccettabile che i bambini «invece di essere amati e protetti, siano derubati della loro infanzia, dei loro sogni, vittime dello sfruttamento e della marginalità». Ed è dovere dei cristiani, in particolare, «prevenire con impegno e condannare con fermezza le violenze o gli abusi sui minori», non restando indifferenti davanti al loro dolore e alla loro sofferenza.

Nella prima udienza generale del 2025, svoltasi stamani in Aula Paolo vi , Papa Francesco — interrompendo momentaneamente il nuovo ciclo di catechesi inaugurato il 18 dicembre scorso su «Gesù Cristo nostra speranza» — ha scelto di dedicare l’odierna e la prossima meditazione ai più piccoli, denunciando la piaga del lavoro minorile e «dell’infanzia umiliata, sfruttata e ferita a morte».

In modo fermo, il Pontefice ha deplorato «un’economia che non rispetta la vita» e che «brucia il nostro più grande giacimento di speranza e di amore», ovvero i bambini i quali, invece, «occupano un posto speciale nel cuore di Dio». Chiunque li danneggi, ha ammonito Francesco, «dovrà renderne conto a Lui».

Il pensiero del vescovo di Roma è andato anche ai tanti minori che muoiono di fame e di stenti, a quelli «dilaniati dalle bombe» o che sono costretti a vivere «l’incubo di diventare profughi in un Paese straniero». Di qui, la preghiera al Signore affinché apra le menti e i cuori «alla cura e alla tenerezza», in modo che tutti i piccoli possano crescere «in età, sapienza e grazia, ricevendo e donando amore».

Al termine dell’udienza generale, nei saluti ai diversi gruppi di fedeli, il Papa ha infine lanciato un nuovo appello a non dimenticare «la martoriata Ucraina», Nazareth, Israele e «tutti i Paesi in guerra», esortando a pregare per la pace, perché «la guerra sempre, sempre è una sconfitta».

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