L’istante da cui scaturisce
07 gennaio 2025
Alture del Carso, tra la fine del 1915 e il 1916. In Europa infuria il Primo conflitto mondiale, la Grande Guerra che alla fine lascerà sul campo dieci milioni di morti e un continente stremato e irrisolto. In una di quelle trincee c’è Giuseppe Ungaretti, «soldato ma poeta», uomo solo tra milioni di uomini soli che davanti all’orrore scava in profondità con l’arma chirurgica della parola poetica, scende nel Porto sepolto e vi torna portando tracce dell’infinito, l’anelito di vita in mezzo a tanta morte violenta. Il miracolo in cui, nell’istante di grazia da cui scaturisce la poesia, ci si illumina d’immenso.
Illuminare è la parola giusta perché nella mostra-progetto Ungaretti poeta e soldato. Il Carso e l’anima del mondo decisiva è la luce della pittura, vale a dire l’impronta degli ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati