Il Bambino
04 gennaio 2025
«Gesù Signore, dàmmi il tuo Natale / di fuoco interno nell’umano gelo, / tutta una pena in celestiale pace / che fa salva la gente e innamorata / del Cielo se nel cuore pur le parla». Questa la invocazione struggente che Clemente Rebora eleva nell’avvicinarsi del Natale 1955.
È inchiodato dall’anno precedente dapprima alla sedia a rotelle e poi al letto dell’infermità. «Il Signore mi ha visitato» aveva detto ai confratelli di Stresa, la mattina dopo essere stato colpito dal primo ictus. Ma quell’evento inaspettato, che ha stravolto la sua vita (era di passaggio per tornare a Rovereto: non la vedrà mai più), nascondeva in sé il dono del Signore: il ritorno della poesia. Venticinque anni prima, quando «la Parola» aveva zittito «chiacchiere mie» ...
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