· Città del Vaticano ·

Era stato segretario dell’ex Sant’Uffizio e prefetto della Congregazione delle Cause dei santi

Con lo stile di don Bosco

 Con lo stile di don Bosco  QUO-001
02 gennaio 2025

Il cardinale italiano Angelo Amato, prefetto emerito della Congregazione delle Cause dei santi, è morto a Roma martedì scorso, 31 dicembre, all’età di 86 anni. Era infatti nato l’8 giugno 1938 a Molfetta, in provincia di Bari, ed era stato ordinato sacerdote della società salesiana di san Giovanni Bosco il 22 dicembre 1967. Eletto alla Sede titolare di Sila con titolo personale di arcivescovo e al contempo nominato segretario della Congregazione per la dottrina della fede il 19 dicembre 2002, aveva ricevuto l’ordinazione episcopale il 6 gennaio 2003. Il 9 luglio 2008 era stato nominato prefetto della Congregazione delle Cause dei santi, venendo riconfermato nel 2013 nella carica, ricoperta fino all’8 giugno 2018. Nel concistoro del 20 novembre 2010 era stato creato e pubblicato cardinale diacono di Santa Maria in Aquiro, diaconia elevata “pro hac vice” a titolo presbiterale nel 2021.

Una vasta preparazione teologica, testimoniata da numerose pubblicazioni e un generoso servizio alla Chiesa imperniato sulle sue doti di bontà e di genuina spiritualità, hanno contraddistinto la figura del cardinale salesiano Angelo Amato, morto a Roma all’età di 86 anni il 31 dicembre scorso; nello stesso giorno, esattamente due anni dopo, di Papa Benedetto xvi , che lo aveva nominato prefetto dell’allora Congregazione delle Cause dei santi, avendone apprezzato la competenza da segretario della Congregazione per la Dottrina della fede, quando egli ne era cardinale prefetto. Altra figura di riferimento per il porporato molfettese, che aveva mantenuto sempre un forte legame con la sua città natale, è stata quella del vescovo don Tonino Bello, del quale nel novembre 2013 aveva chiuso la fase diocesana del processo di beatificazione e canonizzazione, e che è stato poi dichiarato venerabile il 25 novembre 2021 da Papa Francesco.

Amato era nato in Puglia primo di quattro figli, in una famiglia di costruttori navali. Dopo aver frequentato le scuole elementari presso le suore alcantarine e le religiose salesiane dei Sacri Cuori e le medie all’Istituto nautico di Bari nella sezione dei capitani di lungo corso, all’inizio del terzo anno di studi, nell’ottobre 1953, aveva deciso di abbandonare una promettente carriera ed era entrato nell’aspirantato salesiano di Torre Annunziata, affascinato dalla figura di Don Bosco.

Trascorso il periodo di prova, aveva compiuto il noviziato a Portici Bellavista dal 1955 al 1956, anno in cui, il 16 agosto, aveva emesso la prima professione religiosa. Era passato poi allo studentato filosofico di San Gregorio a Catania, frequentando i tre anni di liceo classico e conseguendo la maturità nel luglio 1959. Da quest’anno aveva proseguito la formazione a Roma presso l’allora Pontificio Ateneo Salesiano (oggi Università Pontificia Salesiana), ottenendo la licenza in Filosofia nel 1962. Nello stesso anno, il 28 giugno, aveva emesso la professione religiosa perpetua.

Aveva successivamente svolto due anni di tirocinio pratico al collegio salesiano di Cisternino, in provincia di Brindisi, insegnandovi lettere nella scuola media. Dopo aver ottenuto la licenza in Teologia all’omonima facoltà dell’Università salesiana a Roma, nel 1974 aveva conseguito il dottorato nella stessa materia alla Pontificia Università Gregoriana, venendo subito chiamato all’insegnamento.

Nel 1977, era stato inviato in Grecia dall’allora Segretariato per l’unità dei cristiani, trascorrendo quattro mesi nella residenza ateniese dei gesuiti per la preparazione linguistica in vista dell’iscrizione all’università. Superato l’esame di ammissione concernente il greco moderno scritto e parlato, era stato inviato a Salonicco, come borsista del Patriarcato di Constantinopoli, presso il “Monì Vlatadon” (monastero Vlatadon), sede del convento dei monaci ortodossi e dell’Idrima ton Paterikon Meleton (Istituto di studi patristici, diretto dall’insigne patrologo Konstantinos Christou), che possedeva una biblioteca specializzata in Teologia ortodossa e una preziosa collezione di microfilm dei manoscritti del Monte Athos.

Iscrittosi poi alla facoltà di teologia dell’università cittadina, aveva seguito le lezioni di Storia dei dogmi di Jannis Kaloghirou e quelle di Dogmatica sistematica di Jannis Romanidis, svolgendo contemporaneamente una ricerca sul Sacramento della penitenza nella Teologia greco-ortodossa dal xvi al xx secolo.

Rientrato nell’Urbe aveva insegnato Cristologia, da lui spesso congiunta alla Mariologia, nella facoltà di teologia della Pontificia Università Salesiana, della quale era stato decano dal 1981 al 1987 e dal 1994 al 1999, mentre dal 1997-2000 ne era stato anche vice rettore.

Nel 1988 era stato inviato a Washington per studi sulla Teologia delle religioni e per completare il manuale di Cristologia. Nel frattempo era divenuto consultore della Congregazione per la dottrina della fede, dei Pontifici Consigli per la promozione dell’unità dei cristiani e per il dialogo interreligioso, e consigliere della Pontificia Accademia mariana internazionale.

Dal 1996 al 2000 aveva fatto parte della Commissione teologico-storica del grande Giubileo dell’Anno duemila e nel 1999 era stato nominato prelato segretario della Pontificia Accademia di Teologia, ristrutturata da Giovanni Paolo ii , dando un forte impulso al dialogo tra materie teologiche e filosofiche; e direttore della neonata rivista teologica «Path».

Il 19 dicembre 2002 da Papa Wojtyła era stato nominato segretario della Congregazione per la Dottrina della fede — il cui prefetto era il cardinale Joseph Ratzinger — ed eletto alla Sede titolare di Sila con il titolo personale di arcivescovo, e aveva ricevuto l’ordinazione episcopale il 6 gennaio 2003 nella basilica Vaticana dallo stesso Pontefice polacco. Co-consacranti gli arcivescovi Leonardo Sandri, sostituto della Segreteria di Stato, e Antonio Maria Vegliò, segretario della Congregazione per le Chiese orientali. Sufficit Gratia Mea era stato il motto episcopale da lui scelto.

Il 9 luglio 2008 era stato nominato da Benedetto xvi prefetto della Congregazione delle Cause dei santi, successore del cardinale José Saraiva Martins che, in seguito alle nuove disposizioni stabilite dallo stesso Papa Ratzinger nel 2005 riguardo le cause di beatificazione, e cioè che la canonizzazione avrebbe continuato a essere presieduta dal Pontefice in San Pietro, mentre la beatificazione sarebbe stata celebrata da un suo rappresentante, di solito il Prefetto, aveva iniziato a presiedere tali cerimonie. E così proseguì Angelo Amato beatificando, tra gli altri, in Argentina José Gabriel del Rosario Brochero (2013) e a Barcellona 109 martiri claretiani (2017).

Nel concistoro del 20 novembre 2010 da Benedetto xvi era stato creato e pubblicato cardinale diacono del titolo di Santa Maria in Aquiro, diaconia elevata pro hac vice a titolo presbiterale nel concistoro del 3 maggio 2021.

Il 12 e il 13 marzo 2013 aveva partecipato al conclave che ha eletto Papa Francesco, il quale nel dicembre successivo lo aveva riconfermato donec aliter provideatur nell’incarico di prefetto, ricoperto fino al 31 agosto 2018.

Per il Sinodo dei vescovi aveva preso parte alla xii (2008) e alla xiii Assemblea generale ordinaria (2012), a quelle speciali per l’Africa (2009) e per il Medio Oriente (2010) e alla terza Assemblea generale straordinaria incentrata sul tema “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione” (2014).

Nel giugno 2019 era stato inviato speciale del Papa a Cerignola per le celebrazioni del bicentenario dell’erezione della diocesi e dell’880° anniversario della morte di san Giovanni da Matera.

Oltre ad articoli e saggi su riviste e dizionari teologici, aveva pubblicato numerose opere: fra le quali, Il Vangelo del Padre (1999), Gesù, il Signore. saggio di cristologia, settima edizione (2008), Gesù, Identità del Cristianesimo (2008), Il Celibato di Gesù (2010), I Santi nella Chiesa (2010) e Catholicism and Secularism in Contemporary Europe, (2010).