· Città del Vaticano ·

L’importanza della comunità e della concretezza dell’incontro nel vangelo di Giovanni

Una polifonia nata
dalla sorpresa di ciascuno

 Una polifonia nata  dalla sorpresa di ciascuno  QUO-291
23 dicembre 2024
Importa poco sapere chi scrisse materialmente il quarto vangelo e le altre opere giovannee. Importa poco e a pochi, sebbene molto dobbiamo agli esegeti che hanno cercato nei dettagli gli indizi di una rivelazione. «Dio è nei dettagli» insegnava Mies van der Rohe e l’intuizione dell’architetto è tanto vicina al movimento dell’incarnazione, di cui partecipa l’intero canone biblico. Nel tempo di Natale i testi giovannei lo rendono particolarmente percepibile. La loro genesi, infatti, rinvia in modo palpabile a un testimone attento e a comunità estremamente ricettive. La carne in cui Dio si rivela non raggiunge soltanto gli occhi, ma l’intera sensibilità del testimone e coloro che si stringono al suo racconto intendono custodirne l’integralità. I dettagli, appunto. Nella loro capacità di ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati