· Città del Vaticano ·

Sarà realizzato vicino Betlemme un centro per la cura dei bambini con disturbi mentali causati dalla guerra

Una carezza per i più fragili

 Una carezza  per i più  fragili  QUO-290
21 dicembre 2024

L’infanzia dovrebbe essere sinonimo di spensieratezza, crescita e sogni. Troppo spesso, però, la guerra stravolge questa realtà e — come dice Papa Francesco — «ruba l’infanzia» lasciando in milioni di bambini ferite profonde. Visibili e invisibili.

La privazione di un’infanzia serena è una condizione particolarmente diffusa nelle terre martoriate di Palestina, ancor più per i bambini che si trovano a vivere una “guerra nella guerra” in quanto malati oncologici. È per alleviare le loro sofferenze che la Fondazione Soleterre e la società Unobravo hanno unito le forze per realizzare un centro per la cura del trauma psicologico infantile a pochi chilometri da Betlemme. Si tratta del primo Soleterre Children Center con l’obiettivo di offrire sostegno psicologico mirato, efficace e duraturo per aiutare i bambini nell’elaborazione del trauma. Oltre ai piccoli pazienti oncologici e a quelli con altre malattie pediatriche croniche in cura presso gli ospedali di Betlemme, il centro assisterà anche le loro famiglie e gli operatori sanitari che lavorano in prima linea nei campi profughi del territorio.

«L’escalation di violenza nei territori palestinesi», sottolinea Damiano Rizzi, presidente di Soleterre, «non deve interrompere le cure dei pazienti oncologici e di quelli con patologie croniche pediatriche. Sono bambini traumatizzati dalla guerra e hanno bisogno di ritrovare un posto sicuro» e anche «la forza e la fiducia in sé stessi e negli altri». La struttura disporrà di sale per il sostegno psicologico, per la cura medica e la riabilitazione, ma anche stanze di gioco-terapia per rivitalizzare, in quanto le attività ricreative e lo stare in relazione con gli altri sono essenziali per superare i traumi.

Questo centro punta a colmare un vuoto nel sistema sanitario della Palestina, dove la violenza strutturale non è accompagnata da adeguate possibilità di cura fisica e psichica dei traumi. La guerra è sopraggiunta a peggiorare le cose: le strutture sanitarie pediatriche nella Striscia di Gaza sono state completamente distrutte. Nella Striscia l’esposizione di tutta la popolazione a costanti attacchi e bombardamenti ha messo in discussione la stessa nozione di disturbo post-traumatico da stress, non essendoci alcun “post trauma” ma, da oltre un anno, solo l’incessante susseguirsi di eventi traumatici ripetuti.

In Cisgiordania, dove opera Soleterre, la situazione della salute mentale è molto grave in diversi campi profughi — come Tulkarem e Jenin — in cui la distruzione, unita agli scontri a fuoco, ha lasciato la maggior parte della popolazione senza beni di prima necessità come acqua ed elettricità, esacerbando ulteriormente lo stress psicologico dei residenti.

Contesti difficili nei quali i bambini, sopratutto i più fragili, hanno un bisogno estremo di vicinanza per riappropriarsi della loro infanzia. A partire dalla cura di ferite invisibili che, se ignorate, rischiano di compromettere il futuro di intere generazioni. (valerio palombaro)