· Città del Vaticano ·

La dimensione sacrale del bosco tra tarda antichità e medioevo

Deserti di timore
e consolazione

 Deserti di timore e consolazione  QUO-288
19 dicembre 2024
Antonio abate elesse a propria estrema dimora le pendici di un monte, nei pressi del quale, secondo la descrizione del suo biografo Atanasio di Alessandria, «scorreva dell’acqua limpida, dolce e freschissima» che fluiva in una verde pianura: il santo eremita, «come se fosse ispirato da Dio, amò quel luogo». Basilio di Cesarea diede conto all’amico Gregorio di Nazianzo del proprio rifugio solitario ad Annesi nel Ponto, un bosco «fatto di alberi di ogni colore e forma... cosicché al suo confronto è poca cosa anche l’isola di Calipso, che più di tutte Omero sembra ammirare per la sua bellezza». Ilarione di Gaza, stando alle parole di Girolamo, abitò uno spazio ricco di orti e frutteti eppure «terribile e remoto», in cui da ruderi antichissimi fuoriuscivano ...

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