Memoria e preghiera
L’appello a non dimenticare «la gente che soffre per la guerra» e l’invito a pregare per «la pace nel mondo» sono stati espressi da Papa Francesco al termine dell’udienza generale, durante i saluti ai gruppi di fedeli presenti. Con i pellegrini francofoni, in particolare, il Pontefice ha ricordato il suo recente viaggio in Corsica, rinnovando anche la propria vicinanza agli abitanti dell’arcipelago di Mayotte devastato da un ciclone. L’udienza si è poi conclusa con il canto del Pater noster e la benedizione.
Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese, in particolare gli alunni delle varie scuole di Parigi e Digione, come pure i fedeli che accompagnano le reliquie di Santa Teresa di Gesù Bambino.
Esprimo la mia vicinanza a tutti gli abitanti dell’arcipelago di Mayotte devastato da un ciclone e assicuro loro le mie preghiere. Dio conceda il riposo a coloro che hanno perso la vita, l’assistenza necessaria a quanti sono nel bisogno e il conforto alle famiglie che sono state colpite.
Il recente viaggio in Corsica, dove sono stato accolto così calorosamente, mi ha particolarmente colpito per il fervore della gente, dove la fede non è un fatto privato, e per il numero di bambini presenti: una grande gioia e una grande speranza!
Dio vi benedica tutti!
Saluto i pellegrini di lingua inglese, specialmente quelli provenienti da Malta. A ciascuno di voi e alle vostre famiglie, giunga l’augurio di un fecondo cammino di Avvento, per poter celebrare, a Natale, la venuta di Gesù, il Salvatore.
Cari fratelli e sorelle di lingua tedesca, manteniamo viva in noi la memoria grata nei confronti dei nostri antenati che ci hanno dato la vita e ci hanno trasmesso la fede che la Chiesa annuncia. Uniti con loro, invochiamo Cristo, nostra speranza, dicendo: vieni, Signore, non tardare!
Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. En estos días previos a la Navidad, los invito a renovar nuestra súplica al Señor, pidiéndole que conceda al mundo el don de la paz. Que Jesús los bendiga y la Virgen de la Esperanza los cuide. Muchas gracias.
Rivolgo il mio cordiale saluto alle persone di lingua cinese. Cari fratelli e sorelle, il Natale del Signore ormai prossimo porti a tutti gioia e serenità. A tutti la mia benedizione!
Cari pellegrini di lingua portoghese, benvenuti. La genealogia di Gesù ci fa pensare ai nostri antenati, ai nostri nonni e alla ricchezza di tutti gli anziani. Sono un dono di Dio da ringraziare e di cui prendersi cura. Non permettiamo che si trovino da soli durante le prossime festività del Natale. Questo vorrei ripeterlo: che in questa festività non si trovino da soli. La Madonna e San Giuseppe vi custodiscano!
Saluto i fedeli di lingua araba. In Gesù, Dio non è più lontano, ma si fa vicino a noi, per partecipare alla nostra vita e salvarci. Auguro a tutti Buon Natale!
Saluto cordialmente i polacchi. Alla Vigilia di Natale, secondo la vostra tradizione, spezzerete l’oplatek — il pane di Natale. Questo gesto di carità, di pace e perdono sia espressione di un cuore aperto a quanti incontrate sul vostro cammino. Per favore, continuate a ricordare soprattutto i poveri, le persone sole, le vittime delle alluvioni e le sorelle e i fratelli dell’Ucraina, della martoriata Ucraina. Vi benedico di cuore.
Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto le parrocchie di Fermo, accompagnate dal loro Arcivescovo, i gruppi di Sezze, la banda musicale di Serino, gli studenti di San Benedetto del Tronto.
Il mio pensiero va infine ai giovani, agli ammalati, agli anziani e agli sposi novelli. Il Natale è ormai vicino e amo pensare che nelle vostre case ci sia il presepe: questo elemento importante della nostra spiritualità e della nostra cultura è un modo suggestivo per ricordare Gesù che è venuto “ad abitare in mezzo a noi”.
E poi, cari fratelli e sorelle, preghiamo per la pace. Non dimentichiamo la gente che soffre per la guerra: la Palestina, Israele, e tutti coloro che stanno soffrendo, Ucraina, Myanmar... Non dimentichiamo di pregare per la pace, perché finiscano le guerre. Chiediamo al principe della pace, al Signore, che ci dia questa grazia: la pace, la pace nel mondo. La guerra, non dimentichiamo, sempre è una sconfitta, sempre! La guerra sempre è una sconfitta.
A tutti la mia benedizione!