Nel 2024 oltre 200.000 morti in conflitti armati e in disastri naturali.
17 dicembre 2024
Anche i numeri, alle volte, possono fare male. Molto male. A leggere quelli diffusi ieri dalla fondazione Cooperazione e Sviluppo (Cesvi) si può rimanere impietriti. Primo, perché raccontano di un mondo sempre più insanguinato ed in preda ad un vortice di violenze che sembra non avere fine. Poi, perché dietro quelle cifre così fredde si nascondono storie drammatiche di uomini, donne e bambini che avrebbero diritto di essere ricordate una per una e non gettate nel calderone asettico delle statistiche.
Il dolore, lancinante, inizia quando l’organizzazione umanitaria denuncia che, negli undici mesi del 2024 presi in esame, oltre 200.000 persone hanno perso la vita in conflitti armati o disastri naturali. Comparando i dati provenienti da altri organismi internazionali, il Cesvi riesce a svelare anche ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati