· Città del Vaticano ·

Il racconto anonimo di una giovane iraniana trasferitasi a Roma

Al di là del giusto
e dello sbagliato
c’è un campo immenso
dove incontrarsi

 Al di là del giusto e dello sbagliato c’è un campo immenso  dove incontrarsi  QUO-286
17 dicembre 2024
Emigrare dall’Iran all’Italia per me è stato un sogno che si è avverato. Chi ha letto il romanzo Leggere Lolita a Teheran di Azar Nafisi ricorderà forse una frase triste quanto vera: «La realtà è diventata così insopportabile, così deprimente, che ormai so dipingere soltanto i colori dei miei sogni». A Roma tutto è cambiato. I colori dei sogni hanno preso forma. Nei primi mesi camminavo per le strade della città godendo di tutta questa bellezza, gioia. Col tempo, però, una domanda ha iniziato a tormentarmi: come posso trovare me stessa in un ambiente tanto nuovo, con una cultura diversa? Sono nata e ho vissuto per anni in un Paese con leggi e usanze completamente differenti. Come avrei potuto costruire un nuovo “io” qui? Ma è possibile farlo davvero? ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati