Con la compassione
L’evangelizzazione della Corsica, rilanciata nel xviii secolo dalle missioni guidate dai francescani italiani, in particolare da san Teofilo, è stata ricordata dall’arcivescovo di Reims e presidente Conferenza episcopale francese, monsignor Éric de Moulins-Beaufort, nel suo saluto rivolto al Papa nella cattedrale di Ajaccio. Un’evangelizzazione, ha spiegato il presule, che ha portato alla creazione delle confraternite, le quali da un lato rappresentano «un’anticipazione della sinodalità» e dall’altra danno luogo a «un’esperienza di fede che apre alla riflessione, ma ancor più a una dimensione affettiva e fraterna».
Il presidente dei vescovi si è poi soffermato sulla carenza di vocazioni in Francia, sottolineando come tutte le diocesi del Paese si stiano «trasformando per vivere con meno sacerdoti rispetto al passato». «Abbiamo bisogno della vicinanza di Gesù, della sua compassione, della sua tenerezza — ha aggiunto —, non solo come qualcosa del passato raccolto in libri e riti, ma in modo vivo, da persona a persona, in azioni nel presente e parole espresse da un cuore amorevole».
Porgendo il suo benvenuto «dal profondo del cuore, a nome dei vescovi e del popolo francese», l’arcivescovo de Moulins-Beaufort ha ringraziato il Pontefice per l’incoraggiamento rivolto spesso ai sacerdoti, in particolare per «il loro servizio al popolo di Dio» e per il loro impegno nel «chiamare i giovani a rispondere alla chiamata del Signore, a dire loro che è bello e dolce servire l’opera di Dio nelle libertà umane». Infine, la sottolineatura sul Mediterraneo, definito «un ponte tra popoli, civiltà e religioni, una responsabilità per tutti noi».