Francesco ad Ajaccio per il 47° viaggio internazionale
A Casa Santa Marta
Papa Francesco ha compiuto ieri, domenica 15 dicembre, il 47° viaggio apostolico internazionale recandosi per un giorno ad Ajaccio in Corsica. Il velivolo della compagnia Ita Airways con il Pontefice a bordo è decollato alle 8.06 dall’aeroporto internazionale di Roma-Fiumicino, che Francesco ha raggiunto in automobile da Casa Santa Marta. Nella sua residenza in Vaticano il Papa poco prima delle 7 era stato salutato da una decina di persone senza dimora, donne e uomini, che la notte trovano riparo sotto il colonnato di piazza San Pietro. Con loro era il cardinale elemosiniere Konrad Krajewski. Hanno accompagnato il Pontefice nella sua visita nell’isola del Mediterraneo i cardinali Pietro Parolin, segretario di Stato, Robert Francis Prevost, agostiniano, prefetto del Dicastero per i vescovi, Dominique Mamberti, prefetto del Supremo tribunale della Segnatura apostolica, appartenente al clero di Ajaccio, e George J. Koovakad, responsabile dell’organizzazione dei viaggi apostolici, per la prima volta da quando ha ricevuto la porpora nel concistoro dello scorso 7 dicembre; gli arcivescovi Edgar Peña Parra, sostituto della Segreteria di Stato, e Diego Ravelli, maestro delle Celebrazioni liturgiche pontificie; i cerimonieri monsignor Ján Dubina e il gesuita Massimo Marelli; gli officiali della Segreteria di Stato monsignor Paolo Rizzi e il reverendo Vincent Schlatter de Pomphily, con funzioni di interprete; i gesuiti Antonio Spadaro, sotto-segretario del Dicastero per la cultura e l’educazione, e Nuno H. Sancho da Silva Gonçalves, direttore de «La Civiltà Cattolica»; i reverendi Fabio Salerno e Juan Cruz Villalón, segretari particolari di Sua Santità. Con loro, tra gli altri, i direttori della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, e de «L’Osservatore Romano», Andrea Monda; Piergiorgio Zanetti e Daniele Cherubini, aiutanti di camera del Santo Padre, con Massimiliano Strappetti, assistente sanitario personale, e il medico Fabrizio Chiusolo. All’arrivo in Corsica si sono uniti al seguito papale il cardinale François-Xavier Bustillo, vescovo francescano conventuale di Ajaccio, gli arcivescovi Celestino Migliore, nunzio apostolico in Francia, ed Éric de Moulins-Beaufort, presidente della Conferenza episcopale francese; i monsignori Marcel Šmejkal e Andrea Francia, consiglieri della nunziatura apostolica, e Frédéric Constant, vicario generale di Ajaccio e coordinatore locale della visita. Al momento della partenza, Francesco ha inviato il seguente telegramma al presidente della Repubblica italiana.
A Sua Eccellenza
On. Sergio Mattarella
Presidente
della Repubblica Italiana
Palazzo del Quirinale
00187 - Roma
Nel compiere il viaggio apostolico ad Ajaccio a motivo del congresso sulla pietà popolare nel Mediterraneo, è per me l’occasione di rinnovare l’invito a considerare il patrimonio religioso-artistico-culturale delle tante civiltà affacciate sul Mare nostrum, che nonostante le vicende storiche, hanno custodito con cura l’eredità spirituale consegnata dai loro padri nella fede. Auspico che tale singolare evento possa suscitare un maggiore interesse a riscoprire il desiderio di attingere ai sani valori che hanno forgiato uomini e donne, affinché nel dialogo fecondo tra le religioni, le istituzioni politiche e il mondo del sapere, si promuova il rispetto delle proprie radici, la libertà di testimoniare il proprio credo e la responsabilità per il futuro. Rivolgo a lei, Signor Presidente, e al popolo italiano un cordiale saluto che accompagno con fervidi voti di bene per la diletta Italia.
Francesco
Da parte sua il Capo dello Stato italiano ha fatto pervenire al Pontefice parole di «sentito ringraziamento per il messaggio che ha voluto indirizzarmi nel momento in cui si accinge a partire per il viaggio apostolico ad Ajaccio, capoluogo di un’isola che è scrigno di antiche tradizioni cristiane e di religiosità popolare. La sua testimonianza, accanto a vescovi provenienti da vari luoghi del Mediterraneo, segnato da conflitti e dal dramma dei naufragi di migranti — ha scritto Mattarella —, sprona tutti a rinnovare atteggiamenti di vita fraterna, di moderazione e di apertura al dialogo».