Rimetti a noi i nostri debiti
Tre azioni per riaprire le vie della speranza e della giustizia per tutti i popoli
Non può esserci pace senza giustizia, non può esserci pace senza speranza. È quanto afferma Papa Francesco nell’annuale messaggio per la Giornata mondiale della pace — giunta alla 58ª edizione — che verrà celebrata il prossimo 1° gennaio. Diffuso e presentato oggi nella Sala stampa della Santa Sede, il documento pontificio per il 2025 è dedicato al tema “Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace”.
Il versetto della preghiera del Padre nostro diventa così fondamento e sprone per avviare un cambiamento culturale grazie al quale riconoscersi tutti debitori nei confronti non solo dei doni che Dio elargisce sempre, ma anche del grido dei poveri e della terra, ponendo fine a una «logica di sfruttamento», che sembra prevalere a livello globale.
Per aprire «un cammino di speranza» e costruire «un nuovo mondo», più unito e più fraterno, il Papa suggerisce tre possibili azioni: il «condono del debito estero, riconoscendo l’esistenza di un debito ecologico tra il Nord e il Sud del mondo» e sviluppando «una nuova architettura finanziaria, che porti alla creazione di una Carta finanziaria globale, fondata sulla solidarietà e sull’armonia tra i popoli»; «l’eliminazione della pena di morte in tutte le Nazioni», accompagnata da «un impegno fermo a promuovere il rispetto della dignità della vita umana, dal concepimento alla morte naturale»; e l’utilizzo di «almeno una percentuale fissa del denaro impiegato negli armamenti per la costituzione di un Fondo mondiale che elimini definitivamente la fame».
Ciò che occorre, conclude il Pontefice, è avere un «cuore disarmato» che, lontano da calcoli ed egoismi, non resti sordo al grido di un’umanità sofferente e guardi con speranza al futuro.
La presentazione del documento nella Sala stampa della Santa Sede