Spunti di riflessione
Qualcuno ha osservato che nella Bibbia, quando gli uomini sono fragili, o corrotti, o mancano del tutto, entrano in gioco le donne (Rosanna Virgili). E qui abbiamo visto due donne.
Tutte e due aspettano un bambino. Una è anziana, l’altra vergine. La spiegazione è una sola: «Nulla è impossibile a Dio» (Luca 1, 37). Quello che a noi sembra impossibile, diventa possibile con l’intervento di Dio “padrone dell’impossibile”.
La Madonna è colei che ha creduto. Si è attaccata a Dio, si è fidata di Dio, si è lasciata portare da Dio. Non ha preteso di fare la propria volontà, ma ha accettato la volontà di Dio. Si è messa a sua disposizione.
«Il meglio e l’ottimo a cui tu possa giungere in questa vita è che tu faccia e lasci agire e parlare Dio» (Dag Hammarskjöld). Maria non ha preteso prove convincenti, non ha chiesto sicurezze; si è aggrappata unicamente alla Parola di Dio. Ha creduto «all’adempimento delle parole del Signore». (Vangelo).
Non sapeva nulla. Ma ha creduto. Si è fidata senza chiedere spiegazioni o garanzie. Per questo è diventata un modello per noi. Noi siamo credibili soltanto quando viviamo di fede. Quando respingiamo tutte le sicurezze e tutte le altre parole, e ci aggrappiamo unicamente alla Parola di Dio.
La Parola di Dio si realizza, a patto che qualcuno si fidi e si affidi totalmente a lei. In fondo, il Natale è un Dio che mantiene la sua Parola. E cerca gente disponibile come Maria. Se si è fidata lei, perché non anche noi?
22 dicembre
IV Domenica di Avvento
Prima lettura: Mic 5, 1-4
Salmo: 79 (80)
Seconda lettura: Eb 10, 5-10
Vangelo: Lc 1, 39-45
Salviamo il Natale
Ascoltando in questi giorni diversi telegiornali, da molti intervistati si sente ripetere: «Salviamo il Natale!». Ma si tratta solo del Natale consumistico! Salviamo il Natale!
Ma quale Natale? Perché non siamo noi a dover salvare il Natale, ma è il Natale che salva tutti noi, credenti, non credenti, e diversamente credenti. È Gesù, che si fa uomo, che ci salva, se non ci facciamo fagocitare dal consumismo, e lo mettiamo non all’ultimo ma al primo posto nei tanti impegni natalizi.
Così commentava uno scrittore medievale il brano del Vangelo di questa solennità: «È nel mezzo del silenzio, dove regna il vero silenzio, che si ascolta il Verbo. Perché se vuoi che Dio parli, bisogna che tu taci. Perché entri lui, prima deve uscire ogni cosa da te. Perciò tu devi tacere: perché solo allora il Verbo potrà essere pronunciato in te e tu potrai intenderlo. Non si può servire meglio il Verbo che tacendo e ascoltando» (Giovanni Taulero).
È solo questo il modo di salvare il Natale e di lasciarci salvare dal Natale. In questo nostro mondo, in questa nostra società, è questo il messaggio che noi cristiani siamo invitati a trasmettere.
È questa la sorpresa dell’amore del Natale di Gesù. Nel buio delle paure e dei rapporti per interesse, noi cristiani abbiamo il dovere e la possibilità di portare un po’ d’amore.
Il Signore che è nato, si lascia accogliere da chi ha occhi per stupire gli altri con l’amore. In questo modo l’amore arriva come la luce nelle tenebre (cfr. Vangelo).
«Salviamo il Natale». Ma adesso sappiamo di quale Natale si tratta!
25 dicembre
Natale del Signore
Prima lettura: Is 9, 1-6
Salmo: 95 (96)
Seconda lettura: Tt 2, 11-14
Vangelo: Gv 1, 1-18