· Città del Vaticano ·

Simul currebant
Pregando per la pace sabato 14 e martedì 31 dicembre con Athletica Vaticana

In bici al Centro
per le cure palliative
del “Bambino Gesù”
e di corsa nelle strade
come “fratelli tutti”

 In bici al Centro  per le cure palliative  del “Bambino Gesù”  e di corsa nelle strade come ...
12 dicembre 2024

Sabato 14 e martedì 31 dicembre nel cuore di Roma gli sportivi pregheranno l’Ave Maria perché ci sia pace ovunque nel mondo si combattono guerre. Su iniziativa di Athletica Vaticana.

A piazza San Pietro si pregherà sabato 14 alle ore 14, prima della pedalata fraterna — un “ponte di pace” lungo 35 chilometri — fino al Centro per le cure palliative pediatriche dell’ospedale “Bambino Gesù” che ha sede a Passoscuro, sul litorale romano. Tenendo nel cuore i piccoli ricoverati, i loro familiari e il personale sanitario che lavora sulla frontiera tra la vita e la morte.

Martedì 31 alle ore 12.30 la preghiera per la pace — simbolicamente davanti al Palazzo della Fao — coinvolgerà atlete e atleti prima del “via” dell’ultima gara podistica del 2024, la “We Run Rome”, nelle strade del centro della città eterna. Un vero e proprio Te Deum dello sport, nello stile della semplicità. L’Ave Maria, accompagnata dalla “Preghiera del maratoneta”, segnerà “la corsa” verso il 2025, con la tenace speranza che possa essere un anno di pace, anche attraverso l’esperienza sportiva vissuta nello stile di “fratelli tutti”.

La pedalata fraterna verso Passoscuro


In particolare, sabato 14 a piazza San Pietro con l’Ave Maria per la pace sarà recitata anche la “Preghiera del ciclista”, espressione della spiritualità della Madonna del Ghisallo, proclamata da Pio xii patrona degli appassionati delle due ruote.

Il “traguardo” della pedalata fraterna sarà, a Passoscuro, il cancello del Centro per le cure palliative pediatriche del “Bambino Gesù”: i ciclisti riceveranno l’abbraccio dei piccoli ricoverati, per la vittoria più bella. Lo scorso anno piantarono simbolicamente insieme un ulivo come segno di speranza: quest’anno, alle radici dell’ulivo, collocheranno una targa con incisa una frase che esprime bene “il sentire” di Papa Francesco: “Preghiamo per la pace nel mondo e in ciascuno dei nostri cuori”.

Sono proprio i bambini le prime vittime dei tanti conflitti: ogni guerra è ancora più disumana se vista da un ospedale pediatrico. Di più, da un luogo dove si curano i bambini anche quando è impossibile guarire. L’iniziativa vuole essere, in semplicità, anche un “dono” a Papa Francesco tre giorni prima del suo compleanno (17 dicembre): la “squadra del Papa” che abbraccia la comunità più fragile dell’“ospedale del Papa”.

di Giampaolo Mattei