· Città del Vaticano ·

Nella Sala stampa della Santa Sede il briefing per la presentazione del viaggio di domenica 15

Il Papa in Corsica
tra religiosità popolare
e sfide del Mediterraneo

 Il Papa in Corsica tra religiosità popolare e  sfide del Mediterraneo  QUO-282
12 dicembre 2024

Da una parte, la pietà popolare, la fede dei semplici, espressa in pellegrinaggi, atti di devozione nei santuari, canti e preghiere tradizionali. Dall’altra, il Mediterraneo con le sue sfide, gli scenari di guerra, il dramma delle migrazioni. Su queste due direttrici si snoda il viaggio apostolico di Papa Francesco il 15 dicembre in Corsica, patria natia di Napoleone, «Île de beauté», isola della bellezza, con i suoi paesaggi incorniciati da foreste, spiagge e montagne, messi a rischio dalle crisi ambientali. È il 47o viaggio apostolico di Jorge Mario Bergoglio, viaggio “lampo” in confronto al lungo pellegrinaggio di settembre nel Sud-Est asiatico e in Oceania. Meno di dodici ore, all’interno delle quali è incastonato anche l’incontro privato tra il Papa e il presidente francese, Emmanuel Macron.

Quella in Corsica è anche la prima visita di un Pontefice nella capitale Ajaccio, ha sottolineato il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, nel consueto briefing di presentazione del viaggio: «Il Papa si muove per visitare il popolo cristiano dell’isola e per l’incontro sulla religiosità popolare». Ovvero il congresso “La religiosité populaire en Méditerranée”, una due giorni organizzata dal vescovo di Ajaccio, il cardinale François-Xavier Bustillo, con oltre 400 partecipanti, tra cui vescovi spagnoli, francesi, italiani, accademici e rappresentanti di aree affacciate sul Mediterraneo. A loro si rivolgerà Papa Francescu — come recita il logo della visita, in lingua corsa — nel primo dei suoi tre discorsi in italiano, alla sessione conclusiva del congrès.

«Sarà una riflessione sul tema della religiosità popolare — ha detto Bruni —, molto sentito in tutta la Francia». In particolare in Corsica con la presenza delle confraternite e del culto alla «Madonnuccia», la Vergine che nel 1656 protesse dalla peste l’isola, allora sotto il dominio genovese. La «Madonnuccia», venerata come patrona, accompagnerà le circa 12 ore della visita papale. Alla statua mariana, il Papa renderà omaggio fermandosi «per un momento di raccoglimento» in mezzo al percorso nei diversi luoghi degli eventi.

Tre gli appuntamenti principali da quando il Papa, partito alle 7.45 da Roma-Fiumicino, dopo 1 ora e 15 di volo Ita Airways, atterrerà ad Ajaccio. Accolto dai ministri dell’Interno e per gli Affari esteri, da quattro giovani che gli offriranno fiori, dopo inni e onori militari, Francesco si recherà in auto nel Palais des Congrès et d’Exposition d’Ajaccio per l’evento sulla religiosità popolare. Prima, una breve tappa al Battistero di Saint Jean, risalente al vi secolo. Nell’auditorium del Palais, quindi, il primo discorso dove, ha detto Bruni, «è probabile che trovino eco le crisi del Mediterraneo». All’esterno, quindi, il saluto a ragazzi che faranno volare palloncini colorati. In auto chiusa il Papa si trasferirà nella cattedrale di Santa Maria Assunta per l’incontro col clero locale. Canti, saluti, benedizioni, infine la recita dell’Angelus.

Nel tour de force, spazio per una siesta al vescovado fino alle 14.45, orario in cui Francesco in golf kart si sposterà a Place d’Austerlitz, il grande parco chiamato “U Casone” in ricordo di un vecchio edificio. È il luogo della messa, a cui dovrebbero partecipare circa 7 mila fedeli. Ultimo atto in aeroporto, con il già citato colloquio con Macron, intorno alle 17.30. Non sono previsti, al momento, altri incontri con il capo di Stato. Alle 18.15 la partenza, l’atterraggio per le 19.05. Nei 50 minuti di volo è previsto che il Papa rilasci la consueta conferenza stampa, ha detto Bruni, sottolineando che non sono previsti “fuori programma” del Pontefice, ad esempio con i più fragili o le associazioni caritative, né ci sono «indicazioni particolari» sul rafforzamento della sicurezza «se non le accortezze ordinarie». Nel seguito presente il cardinale Dominique Mamberti, ordinato sacerdote per la diocesi di Ajaccio.

di Salvatore Cernuzio