Un tappeto volante
10 dicembre 2024
Il nostro incontro inizia in un piccolo caffè nei pressi di quel prospero tripudio di agave, palme da cocco e cactus che sono i Giardini Majorelle. Jamila Hassoune ci viene incontro con un sorriso radioso e con un inglese irreprensibile, ma prodigo di calorosità araba. La sua libreria (divenuta nota grazie a La libraia di Marrakech, Mesogea, 2012, a cura di Santina Mobiglia e Caterina Pastura) non è più in attività, ma esiste ancora, non in quella zona esclusiva, ma nel quartiere di Amerchich, a pochi passi dalla città universitaria avvolta in basse e lunghe mura rosa-ocra: è un piccolo negozio a due piani, che si affaccia sotto i portici di una piazza affollata di bambini col pallone.
Jamila Hassoune, però, ha sempre trascorso poco tempo dietro il bancone in attesa dei clienti. Si ...
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