Nel 170° anniversario del dogma dell’Immacolata concezione della Beata Vergine Maria, proclamato da Pio ix nel 1854 con la bolla Ineffabilis Deus, Papa Francesco ha vissuto ieri, 8 dicembre, una domenica mariana, attraversando le strade del centro di Roma per affidare alla Madonna le attese e le speranze di tutta la Chiesa e in particolare della diocesi di cui è pastore, a pochi giorni dall’inizio del Giubileo.
Nella seconda domenica di Avvento, la giornata si è aperta per il Pontefice con la celebrazione nella basilica Vaticana della messa per la solennità mariana. Insieme con lui hanno concelebrato i 21 nuovi cardinali creati nel concistoro del pomeriggio precedente e il collegio cardinalizio.
Il rito è stato introdotto dalla processione, accompagnata dall’antifona mariana Tota pulchra es Maria, durante la quale il Pontefice ha preso posto alla sua sede, davanti al pilone di San Longino. All’altare della Confessione, al celebrante principale, il cardinale decano Giovanni Battista Re, si sono uniti al momento della consacrazione due neo porporati, Carlos Gustavo Castillo Mattasoglio, arcivescovo di Lima (Perú), e Vicente Bokalic Iglic, lazzarista, arcivescovo di Santiago del Estero (Primate di Argentina). Tra i concelebranti, anche il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin.
Tra i presenti, gli arcivescovi Edgar Peña Parra, sostituto della Segreteria di Stato, e Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali.
La prima e la seconda lettura, proclamate rispettivamente in inglese e in spagnolo, sono state tratte dal Libro della Genesi e dalla Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini, e intervallate dal Salmo 97. Quindi, il diacono ha proclamato il passo del Vangelo di Luca (1, 26-38). All’omelia del Santo Padre e alla professione di fede sono seguite le intenzioni dei fedeli in portoghese, giapponese, serbo, francese e cinese. Si è pregato in particolare per il Collegio cardinalizio, affinché il Signore conceda loro di «collaborare al ministero apostolico del Papa per l’unità della Chiesa diffusa su tutta la terra».
A mezzogiorno, poi, Francesco si è affacciato dalla finestra dello Studio privato del Palazzo apostolico vaticano per la recita dell’Angelus con i fedeli presenti in piazza San Pietro, dove proprio la sera prima si era svolta la cerimonia di accensione dell’albero e del presepio donati rispettivamente dai comuni di Ledro e di Grado.
Quindi, nel primo pomeriggio, il Pontefice si è recato innanzitutto a Santa Maria Maggiore per pregare in silenzio davanti alla Salus populi Romani, l’icona a cui in questi in questi anni ha fatto visita più di 120 volte. Ad accoglierlo, il neo cardinale Rolandas Makrickas, arciprete coadiutore della basilica papale, che per conto del Pontefice ha deposto un mazzo di rose bianche davanti alla venerata effigie.
Nel frattempo in piazza di Spagna — attorno alla colonna progettata dall’architetto Luigi Poletti e che innalza verso il cielo la statua bronzea dell’Immacolata realizzata dallo scultore Giuseppe Obici — si era già radunata una grande folla. Infatti nonostante i numerosi rovesci di pioggia che hanno punteggiato la giornata, si sono susseguiti omaggi floreali e preghiere guidate dai frati minori conventuali della parrocchia dei Santi xii Apostoli.
Papa Francesco è giunto poco prima delle 16, salutato dal neo cardinale Baldo Reina, per la prima volta a piazza di Spagna in veste di vicario generale di Sua Santità per la diocesi di Roma, e dal sindaco Roberto Gualtieri. Presenti anche il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, e il prefetto di Roma, Lamberto Giannini.
Sulle note del canto Dell’aurora tu sorgi più bella, il Papa si è fermato a pregare in silenzio di fronte alla colonna mariana. Con lui c’erano anche l’arcivescovo Peña Parra, monsignor Leonardo Sapienza, reggente della Prefettura della Casa pontificia, l’arcivescovo Diego Ravelli, maestro delle Celebrazioni liturgiche pontificie, e il cerimoniere Ján Dubina. Presenti anche i due segretari particolari del Papa, i reverendi Fabio Salerno e Juan Cruz Villalón.
Al canto delle litanie, due sediari hanno deposto un cesto di rose ai piedi dell’Immacolata. Quindi, Francesco ha recitato la preghiera alla Vergine. Poi, indossata la stola, ha impartito la sua benedizione.
Tra gli altri presenti i cardinali Luis Antonio Tagle e Angelo Comastri, e l’ambasciatore di Spagna presso la Santa Sede, María Isabel Celaá Diéguez, a cui il Papa ha rivolto un saluto.
Prima di risalire in macchina, Francesco non ha mancato di fermarsi con i fedeli presenti, in particolare i numerosi disabili che, come ogni anno, sono stati accompagnati dai volontari dell’Unitalsi. Il Pontefice ha salutato anche molti bambini, donando loro alcune caramelle.
Infine, prima di fare rientro in Vaticano, il Papa ha raggiunto Palazzo Cipolla in via del Corso, dove si è fermato a visitare la Crocifissione Bianca, opera di Chagall a lui particolarmente cara: una scena di persecuzione e di morte che, però, nella luminosità delle sue immagini porta segni di speranza.