· Città del Vaticano ·

L’invocazione davanti alla statua in piazza di Spagna

Il Giubileo messaggio
di speranza per l’umanità

 Il Giubileo messaggio  di speranza  per l’umanità  QUO-279
09 dicembre 2024

Nel pomeriggio di domenica 8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, Papa Francesco si è recato a Santa Maria Maggiore, sostando in preghiera davanti all’immagine della Salus Populi Romani. Subito ha raggiunto in piazza di Spagna per il tradizionale Atto di venerazione all’Immacolata. Pubblichiamo la preghiera pronunciata dal vescovo di Roma nella circostanza.

Vergine Immacolata,

Madre, Madre Immacolata,

oggi è la tua festa e noi ci stringiamo intorno a te.

I fiori che ti offriamo vogliono esprimere

il nostro amore e la nostra gratitudine;

ma tu vedi e gradisci soprattutto quei fiori nascosti

che sono le preghiere, i sospiri, anche le lacrime,

specialmente le lacrime dei piccoli e dei poveri.

Guardali, Madre, guardali.

Madre nostra, Roma si prepara a un nuovo Giubileo,

che sarà un messaggio di speranza per l’umanità

provata dalle crisi e dalle guerre.

Per questo in città dappertutto ci sono cantieri:

questo — tu lo sai — provoca non pochi disagi,

eppure è segno che Roma è viva,

che Roma si rinnova, che Roma cerca di adattarsi alle esigenze,

per essere più accogliente e più funzionale.

Ma il tuo sguardo di Madre vede oltre.

E mi sembra di sentire la tua voce

che con saggezza ci dice: “Figli miei,

vanno bene questi lavori, ma state attenti:

non dimenticate i cantieri dell’anima!

Il vero Giubileo è dentro:

dentro, dentro i vostri cuori — tu dici —,

dentro le relazioni famigliari e sociali.

È dentro che bisogna lavorare per preparare

la strada al Signore che viene”.

Ed è una buona opportunità

per fare una buona Confessione

e chiedere il perdono di tutti i peccati.

Dio perdona tutto, Dio perdona sempre, sempre.

Madre Immacolata, ti ringraziamo!

Questa tua raccomandazione ci fa bene,

ne abbiamo tanto bisogno, perché, senza volerlo,

rischiamo di essere presi totalmente

dall’organizzazione, dalle cose da fare,

e allora la grazia dell’Anno Santo,

che è tempo di rinascita spirituale,

che è tempo di perdono e di liberazione sociale,

questa grazia giubilare può non venire bene,

essere un po’ soffocata.

Ma qui il Sindaco prepara tutte le cose perché in questa commemorazione, in questo Anno Santo, siano buone. Preghiamo per il Sindaco che ha tanto lavoro.

Sicuramente, Maria, tu fosti presente

nella sinagoga di Nazaret,

quel giorno in cui Gesù per la prima volta

predicò alla gente del suo paese.

Lesse dal rotolo del profeta Isaia:

«Lo Spirito del Signore è sopra di me;

per questo mi ha consacrato con l’unzione

e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,

a proclamare ai prigionieri la liberazione

e ai ciechi la vista;

a rimettere in libertà gli oppressi,

a proclamare l’anno di grazia del Signore» (Lc 4, 18-19).

Poi si sedette e disse: «Oggi si è compiuta

questa Scrittura che voi avete ascoltato» (v. 21).

E Tu, Madre, Tu eri lì, in mezzo alla gente stupita.

Eri fiera di Lui, del Figlio tuo,

e nello stesso tempo presagivi il dramma

della chiusura e dell’invidia, che genera violenza.

Questo dramma tu l’hai attraversato

e sempre lo attraversi, col tuo cuore immacolato

ricolmo dell’amore del Cuore di Gesù.

Madre, liberaci dall’invidia:

che siamo fratelli tutti, che ci vogliamo bene.

Niente invidia. L’invidia, quel vizio giallo, brutto, che rovina da dentro.

E anche oggi, Madre, ci ripeti:

“Ascoltate Gesù, ascoltate Lui!

Ascoltatelo, e fate quello che vi dice” (cfr. Gv 2, 5).

Grazie, Madre Santa! Grazie perché ancora,

in questo tempo povero di speranza,

ci doni Gesù, nostra Speranza.

Grazie Madre.