«I suoi appelli per la pace diventano oggi
All’inizio del Concistoro, il cardinale Angelo Acerbi, come primo dei nuovi porporati, ha rivolto al Pontefice il seguente indirizzo d’omaggio.
Santo Padre,
Il compito di interpretare i sentimenti dei Signori Cardinali creati da Vostra Santità mi causa una certa confusione. Ciascuno di loro, infatti, potrebbe esprimere emozioni e propositi attingendo alla propria esperienza ecclesiale, così diversa per gli uffici da essi ricoperti e per gli ambienti nei quali vivono e operano. Tutti, ne sono sicuro, siamo oggi uniti da viva e profonda gratitudine verso il Sommo Pontefice e da un sincero desiderio di servizio nell’unità ecclesiale.
Verso questa unità era protesa anche la recente Assemblea sinodale. Tra le molte considerazioni, riassunte nel documento finale, raccolgo la seguente: «La sinodalità è un camminare insieme dei cristiani con Cristo verso il Regno di Dio in unione a tutta l’umanità».
Ora, purtroppo, la famiglia umana è sconvolta e sfigurata da disuguaglianze, guerre e povertà in tante parti del mondo. Ci piacerebbe guardare al futuro con speranza e vedere un mondo finalmente pacificato. Siamo sicuri, Santo Padre, che resterà sempre vivo il ricordo dei Suoi incessanti ed accorati appelli per la pace, contro ogni guerra. Essi diventano oggi il nostro augurio e la nostra preghiera.
Vostra Santità ha voluto lenire tante sofferenze indicando la fonte dell’amore con la sua Enciclica Dilexit nos. Essa illumina anche la nostra odierna celebrazione. Densa di contenuto teologico e spirituale, la Lettera enciclica sull’amore umano e divino del Cuore di Gesù Cristo, sono convinto che sarà motivo di speciale ispirazione per il lavoro pastorale che ciascuno dei nuovi Cardinali è chiamato a svolgere nel proprio ambito e nelle differenti sensibilità delle rispettive porzioni del popolo di Dio.
Ci sono di esempio i Signori Cardinali che, con l'Eminentissimo Decano, ci accompagnano oggi. A loro va il nostro cordiale saluto.
Ricordando il mio servizio all’Ordine di Malta come Prelato, mi permetta Santo Padre, di rivolgere un grato pensiero a Sua Eminenza il Gran Maestro, che ha voluto essere presente con una Delegazione dell’Ordine.
Come segno ed espressione di riconoscenza a Vostra Santità, vogliamo unirci alla Sua preghiera al Signore Gesù perché dal suo Cuore scorrano per tutti noi fiumi di acqua viva per rafforzare la nostra capacità di amare e servire.
Ci affidiamo fiduciosi alla materna intercessione dell’Immacolata.