30 novembre 2024
«Il parallelo fra reclusione, senso di intima fragilità, isolamento, colpa, è un humus su cui spesso si è confrontata la produzione femminile nel mondo artistico. Le donne detenute hanno partecipato attivamente al progetto, si sono sentite ascoltate, accolte e soprattutto hanno saputo mettersi in gioco elaborando i loro vissuti e sperimentando le tecniche dell’espressione artistica», spiega Chiara Anaclio, artista bolognese, romana d’azione, coinvolta ne “L’arte non ha sbarre”, iniziativa sostenuta dalla Regione Lazio e realizzata a Rebibbia, allo scopo di sensibilizzare i cittadini sulle difficoltà della vita in carcere e sulle possibilità di rieducazione delle persone detenute. Vincitore del bando “Vitamina G”, il progetto ha previsto una serie di attività all’interno della casa ...
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