Domanda di Natale
Perché vuole essere tutto lui? chiede Ginevra, una bimbetta di cinque anni. Si stava parlando di Erode e per lei il concetto di re significa: voler essere tutto.
La tenerezza che suscita una domanda così ingenua ma profonda fa riflettere e fermarsi un attimo dopo aver sorriso. E ci provi a spiegare il ridicolo terrore di un re di nome Erode che ha paura di quel bambino, un neonato, che la piccola vede disegnato su uno di quelle figurine che ha tra le mani per comporre un presepe di cartone.
Come poteva, lui il re, temere che un neonato volesse essere tutto lui? E perché qualcuno vuole esserlo? sembra dire con lo sguardo. Purtroppo, i tempi non sono cambiati e, re o non re, c’è sempre un qualcuno che vuole essere tutto lui. Padrone della vita e della morte.
Ma, dopo, non li ha uccisi i bambini, vero? incalza Ginevra. Sì, li ha uccisi. Silenzio. La bimba afferra la figurina raffigurante re Erode e due guardie. Le sgrida per bene e poi con una matita scarabocchia la faccia di chi voleva essere tutto ed elimina la figura dal presepe.
Si nota la sua soddisfazione per aver tolto un cattivo da una scena che ispira solo gioia.
La bimba incolla tutte le altre figure: da Maria all’angelo e poi i pastori, i magi, fino al piccolo Gesù che la guarda dal suo giaciglio di paglia, indifeso. È contenta che Erode non abbia ucciso almeno lui!
Poi, con la matita traccia un cuoricino direttamente su Gesù bambino e si disegna anche lei tra le figure già sistemate: volevo esserci anch’io quando è nato Gesù! Perché io gli voglio bene. Fai bene, perché anche Lui te ne vuole.
Tutti avremmo voluto esserci in quel momento.
La storia del passato non si può più cambiare, ma quella del futuro sì! Infatti Gesù ha detto: Se non diventerete come bambini...
Fabiana Guerra