· Città del Vaticano ·

DONNE CHIESA MONDO

Pellegrinaggi romani seguendo il filo delle donne

Orme di sante e patrone

 Orme di sante  e patrone  DCM-011
07 dicembre 2024

Donne di governo, maestre nella Chiesa, patrone d’Europa. Un itinerario giubilare diverso, guidato dalla sapienza, la spiritualità, l’intelligenza di sei sante: Brigida, Caterina, Teresa D’Ávila, Edith Stein, Ildegarda, Teresa di Lisieux. Non tutte sono state a Roma, ma la loro presenza è richiamata da alcune chiese nel centro storico che, per motivi diversi, le ricordano.

Proposto dal Dicastero per l’Evangelizzazione - Sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo - l’idea dell’itinerario giubilare ha preso spunto dal convegno che la Pontificia Università Urbaniana ha organizzato nel 2022, insieme all’Università Cattolica di Ávila e al Pontificio Ateneo Regina Apostolorum, per commemorare gli anniversari delle Donne Dottori della Chiesa e Patrone d’Europa. L’8 marzo 2025, proprio su iniziativa di alcune studiose di varie università cattoliche (tra le quali Ávila, il Laterano, l’Urbaniana e la Santa Croce), in collaborazione con diverse cappellanie universitarie di Roma e della Spagna, si terrà un pellegrinaggio sulle orme delle Sante.

Il percorso inizierà con la celebrazione della Santa Messa presso la Chiesa di Trinità dei Monti, ove si farà memoria di santa Teresa di Lisieux, e si procederà poi a piedi verso Santa Maria delle Vittorie – dove verrà ricordata santa Teresa d’Ávila -, la basilica di Sant’Agostino – per far memoria di santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein) -, la basilica di Santa Maria Sopra Minerva, con santa Caterina da Siena, ove si potrà ricevere il sacramento della Riconciliazione; a finire, presso il Chiostro della basilica, si potrà pranzare. Il pellegrinaggio proseguirà nel pomeriggio verso la chiesa di Santa Brigida a Piazza Farnese e, infine, si concluderà presso la basilica di Santa Cecilia, in Trastevere, ove si farà memoria di santa Ildegarda, con brani musicali della santa, eseguiti dalla Scuola di Musica di Santa Cecilia.

«Il pellegrinaggio è aperto a tutti, in particolare, ai giovani universitari. L’iscrizione è gratuita, ma sarà chiesto un obolo ai partecipanti come donazione alle chiese giubilari delle sante», spiega la professoressa Fermina Álvarez, docente all’Istituto Pastorale Redemptor Hominis e ricercatrice presso la Lateranense. Nel 2022, racconta, è stata incoraggiata dalla rettrice dell’Università Cattolica di Ávila a prendere contatti con altre docenti di università cattoliche di altri Paesi per organizzare un Convegno sulle Donne sante, al quale ne sono seguiti altri due; sono «iniziative che mirano a valorizzare il ruolo delle donne sante nella Chiesa in modo da trarne esempio e attualità per i nostri giorni».

Ma qual è il messaggio che arriva dalle sante che sono state scelte per l’itinerario giubilare? «Ciascuna ha un messaggio particolare, ma tutte hanno in comune la testimonianza di una fede autentica e di un grande coraggio nell’affrontare le difficoltà, particolarmente ostili per le donne dei loro tempi. Hanno amato con tutto il cuore il Signore in modo da portare avanti una missione, un progetto di vita. Erano consapevoli della loro impotenza nell’impresa e hanno messo tutta la loro fiducia in Dio fino a diventarne strumenti. Per i nostri tempi, i loro messaggi e testimonianze ci aprono un orizzonte di speranza».

L’ itinerario giubilare «vuole chiaramente sottolineare la grandezza del genio femminile, ci sono donne che hanno guidato i loro ordini e sono anche dottori della Chiesa», aggiunge don Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio catechistico di Roma, già responsabile della cultura. Il pellegrinaggio dell’8 marzo sarà guidato dalla lettura delle parole delle sante, con testi tratti dai loro scritti.

«Teresa di Lisieux è la santa dell’infanzia, testimonia la figliolanza spirituale, una fede che, come un bambino, sa abbandonarsi sempre nelle braccia di Dio padre, qualunque cosa accada». La piccola Teresa, a Roma, ha pregato a Trinità dei Monti dove c’è la cappella della Mater admirabilis. Teresa D’Ávila, carmelitana, «ricordata nella chiesa dove c’è la splendida estasi del Bernini, ci invita a entrare nel profondo, in quello che chiama il “castello interiore”, per incontrare lo sposo». Santa Teresa Benedetta della croce, al secolo Edith Stein, filosofa, allieva di Husserl, sarà ricordata nell’antica cappella del Borromini, dove c’è la scritta “Timor Domini Initium Sapiens” (il timore del Signore è l'inizio della sapienza). «Ebrea diventata cristiana, martire ad Auschwitz per amore del suo popolo, ci testimonia che la sapienza ha la sua culmine nella carità di Cristo». E poi le due sante che chiesero al Papa di lasciare l’esilio di Avignone e tornare a Roma, santa Caterina, il cui corpo è conservato a Santa Maria sopra Minerva, e santa Brigida, che abitò a piazza Farnese, dove oggi ci sono le suore del suo istituto. Infine al monastero delle benedettine a Trastevere si pregherà con sant’Ildegarda, figura oggi sovente riletta in una equivoca chiave “New Age”, che «fu invece profondamente cattolica: è colei che nei suoi disegni e visioni vede l'uomo al centro dell'universo perché abbracciato dal fuoco dello Spirito, da Cristo, dal Creatore».

di Vittoria Prisciandaro
Giornalista «Credere» e «Jesus» Periodici San Paolo